Passa attraverso l'uomo e arriverai a Dio. Per lui passi, a Lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a Lui. Se Egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: "Cerca la via". E' la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

sant'Agostino, Discorso 141

giovedì 24 ottobre 2013

il punto indicato (Lc 6,8) – II

La sainteté n'est pas d'aller se faire lapider chez les Turcs ou de baiser un lépreux sur la bouche. 
Mais de faire le commandement de Dieu aussitôt, 
Qu'il soit 
De rester à notre place, ou de monter plus haut

Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto.

Paul Claudel, L'annonce faite à Marie, (L'annunzio a Maria, traduzione di Francesco Casnati)

mercoledì 16 ottobre 2013

16 ottobre: san Gallo – I



Dilecte Deo, Galle, perenni!

 Hominibusque et coetibus angelorum
 Qui Jesu Christi oboediens arduae suasioni

 Praedia patris, gremium matris,
 Coniugis curam, ludicra nati

 Sprevisti pauperem pauper dominum sequens
 Et crucem gaudiis praetulisti lubicris.
 Sed Christus pretio centuplicato

 Haec compensat, ut dies iste testatur.
 Dum tibi nos omnes filios dulci subdit affectu

 Sueviamque suavem patriam tibi, Galle, donavit,
 Nec non et iudicem in caelis apostolorum choro iunctum te fecit sedere.

 Te nunc suppliciter precamur, 
ut nobis Jesum Christum, Galle, postules favere
 Et locum corporis eius pace repleas

 Ac tuos supplices crebra preces subleves,
 Ut tibi debitam honorificentiam
 Laetabundi semper mereamur solvere.

 O GALLE, DEO DILECTE!».

Notker Balbulus, monaco a San Gallo, † 912


Libera traduzione: 

Gallo, amato da Dio, dagli uomini e dagli angeli,
che obbedendo all’arduo consiglio di Gesù Cristo hai rinunciato ai beni paterni, agli affetti di una madre, alla cura di una moglie, ai giochi dei figli,
per seguire, povero, il Signore povero, preferendo la croce ai giochi vani.
Ma di tutto questo Cristo ti ricompensa con il centuplo come attesta questo giorno: ti ha dato l’affetto di noi, tuoi figli, ti ha donato la dolce Svevia come patria, ti ha fatto sedere come giudice nel coro degli apostoli.
Ora ti supplichiamo di intercedere per noi presso Gesù Cristo,
e di riempire di pace il luogo ove riposi,
cosicché noi, “lietabondi” [un neologismo inventato da Notker], possiamo continuare a prestarti gli onori a te dovuti 


 piatto di legatura del Cod. Sang. 53

sabato 12 ottobre 2013

gratutudine – III

Infine, anche se i fratelli arrivano a dare la vita per i fratelli, il sangue di un martire non viene sparso per la remissione dei peccati dei fratelli, cosa che invece [Cristo] ha fatto per noi. 
E con questo ci ha dato non un esempio da imitare, ma un dono di cui essergli grati.

Dai Trattati su Giovanni di sant'Agostino


Jan e Hubert van Eyck, Adorazione dell'Agnello mistico (1426-1432), Gand, Cattedrale di San Bavone

venerdì 11 ottobre 2013

non voglio vivere inutilmente! (don Luigi Giussani) – I

Quaerens me, sedisti lassus, 
redemisti Crucem passus: 
tantum labor non sit cassus! 

Per cercarmi sedesti stanco, 
mi hai redento con la Passione sulla croce: 
che tanta fatica non sia vana! 
dal Dies irae, XIII sec.















Dominikos Theotokpoulos, detto El Greco, Cristo in croce con due donatori (ca. 1580), Parigi, Museo del Louvre

giovedì 10 ottobre 2013

non dormitabit neque dormiet qui custodit Israël (Sal 120 [121], 4)

«E anni dopo posso dire che il Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza. E’ stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. 

(Ultima Udienza Generale di Benedetto XVI - Catechesi del Santo Padre, mercoledì 27 febbraio 2013) 



lunedì 7 ottobre 2013

7 ottobre: Beata Vergine Maria del Rosario (anniversario della battaglia di Lepanto del 7.10.1571)

Lorenzo Lotto (1480-1556/57), Madonna del Rosario (1539), Cingoli (MC), Chiesa di san Domenico

Alziamo i nostri occhi al cielo,
non dimentichiamo la sua clemenza.
Imploriamola con sicurezza e poniamo la nostra fiducia in lei...
Permettiamole di essere la nostra comune gioia,
la nostra comune gloria,
la nostra comune speranza,
la nostra comune consolazione,
la nostra comune riconciliazione,
ed il nostro rifugio comune.
Se siamo tristi, voliamo a lei, affinché possa rallegrarci.
Se siamo scoraggiati, voliamo a lei, affinché possa riempirci di gioia.
Se siamo disperati, voliamo a lei, affinché possa risollevarci.
Se siamo inquieti, voliamo a lei, affinché possa consolarci.
Se siamo perseguitati, voliamo a lei, affinché possa proteggerci. 
Se siamo in disaccordo con suo Figlio,
voliamo a lei, affinché possa riconciliarci con lui. 
Permettiamole di essere la nostra custode in questa vita,
e la nostra protettrice nell’ora della morte.
Che ci protegga dal peccato sin d’ora,
e, più tardi, ci presenti al suo amatissimo Figlio!

          Beato Aelredo di Rielvaux OCist (1109/10-1166/67), Sermone 45

venerdì 4 ottobre 2013

4 ottobre: san Francesco di Assisi


Altissimo, onnipotente, bon Signore,
tue so' le laude, la gloria et l'honore
et onne benedictione.

A te solo, Altissimo, se konfanno
et nullo homo ene digno te mentovare.

Laudato si', mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messer lo frate sole,
lo qual è iorno; et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'hai formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale alle tue creature dai sustentamento.

Laudato si', mi' Signore, per sora acqua,
la quale è molto utile
et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi' Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte;
et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.

Laudato si', mi' Signore,
per quelli ke perdonano per lo tuo amore,
et sostengon infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke le sosterranno in pace
ka da te, Altissimo, saranno incoronati.

Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra morte corporale,
da la quale nullo uomo vivente pò skappare.

Guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda nol farà male.

Laudate et benedicete mi' Signore et rengratiate
et servitelo cum grande humilitate.

San Francesco, Cantico delle creature

Dal codice 338 della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi con qualche minimo adattamento e la divisione in strofe 


Giotto, San Francwsco predica agli uccelli (ca. 1295-1299), Assisi, Basilica superiore

giovedì 3 ottobre 2013

Signore, donami il senso dell'umorismo!

Donami una buona digestione, Signore,
e anche qualcosa da digerire! 
Ma come o quando qualcosa debba capitare,
Lo lascio decidere a te, Te, che lo sai meglio. 


Donami la salute del corpo, 
e fammelo anche mantenere al meglio. 
E anche un cuore che non sia infastidito
qualunque sia ciò che devo fare.

Dammi un'anima sana, Signore,
che abbia negli occhi ciò che è buono e puro, 
che non si scandalizzi dei propri peccati, 
ma trovi il modo di rimettere a posto le cose. 

Dammi un'anima che non sia ripiegata su di sè, 
che non si autocommiseri, non si lamenti né piagnucoli. 
Fa' che non abbia un’eccessiva autostima, 
né un esagerato amor proprio.

Signore, donami il senso dell'umorismo, 
concedimi la grazia di stare agli scherzi, 
così da avere un po' di allegria nella vita, 
e di renderne partecipi gli altri. 

Give me a good digestion, Lord,
And also something to digest; 
But when or how that something comes 
I leave to Thee, Who knowest best. 

Give me a healthy body, Lord; 
Give me the sense to keep it so; 
Also a heart thatvis not bored 
Whatever work I have to do. 

Give me a healthy mind, good Lord, 
That finds the good that dodges sight, 
And, seeing sin, is not appalled, 
But seeks a way to put it right. 

Give me a point of view, good Lord; 
Let me know what it is, and why; 
Don’t let me worry over much 
About the thing that’s known as ‘I’; 

Give me a sense of humour, Lord; 
Give me the power to see a joke, 
To get some happiness from life, 
And pass it on to other folk.
Thomas Henry Basil Webb (1898–1917)

L'autore morí  in combattimento nel corso della 1ª guerra mondiale. A dodici anni compose questa preghiera ("Chester Cathedral Refectory Prayer"), spesso erroneamente attribuita a San Tommaso Moro.


mercoledì 2 ottobre 2013

1º ottobre: santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo

«Teresa [...] ci ha consegnato una originale autobiografia che è la storia della sua anima. Da essa traspare come la sua sia stata un'esistenza nella quale Dio ha offerto un preciso messaggio al mondo, indicando una via evangelica, la "piccola via", che tutti possono percorrere, perché tutti sono chiamati alla santità». 

papa Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Divini Amoris scientia