Passa attraverso l'uomo e arriverai a Dio. Per lui passi, a Lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a Lui. Se Egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: "Cerca la via". E' la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

sant'Agostino, Discorso 141

lunedì 30 marzo 2015

duc in altum! (Lc 5,4)

“La montagna di Ulisse è sempre più precisa, davanti al mio sguardo. E, grazie a Lui, so che non è “folle volo”. “Volo” sarebbe grottesca pretesa, se non fosse, coscientemente, metafora. “Volo” a colpi, come gallina e tacchino: – ma non mi importa. Importa l’anelito nella direzione esatta” 

Don Luigi Giussani in una lettera ad Angelo Majo, 21.8.1954




domenica 29 marzo 2015

Charles Péguy: una testimonianza attualissima di appartenenza alla Chiesa

Lo scomunicato non è affatto fuori dalla Chiesa, […]. 
Egli è al contrario come un testimone perpetuo, 
come un testimone eterno 
(temporalmente, eternamente eterno), 
come un testimone che mantiene se stesso […].
Ma anche al limite, anche lui lo scomunicato, 
egli è ancora, egli è anche piazzato come un testimone, 
solo come un testimone esterno. 
Ma non sono affatto (sempre) quelli che testimoniano di meno. 
Non è più estraneo al cristianesimo, al contrario, questo esiliato non è più estraneo alla vostra città […]. 
Che formidabile testimone, al contrario, benché testimone geograficamente esteriore.

Charles Péguy (1873-1914), Da Dialogo della storia con l’anima carnale (o Véronique

Péguy, convertitosi dopo il suo matrimonio, soltanto civile, e senza avere fatto battezzare i figli (tranne, forse, in punto di morte). 

Disse di lui il teologo Hans Urs von Balthasar (1905-1988): “Non si è mai parlato così cristiano”.


Ecce Homo (Gv 19, 5)

- Quid est veritas?

Est vir qui adest.

Gesù non risponde alla domanda di Pilato "Che cos'è la verità?" (in latino: "quid est veritas?" Gv 18, 38). 
Qualcuno (sant'Agostino?) però ha scoperto che la frase è l'anagramma perfetto di "est vir qui adest": "è l'uomo (qui) presente".


Caravaggio, Ecce Homo, Genova, Galleria di Palazzo Bianco 

Cerco un uomo…


Jacob Jordaens (1593-1678), Diogene con la lanterna, alla ricerca di un uomo (1642)

Has the Church failed mankind, or has mankind failed the Church?


È l'umanità che ha abbandonato la Chiesa, o è la Chiesa che ha abbandonato l'umanità?
T. S. Eliot, Choruses from "The Rock" (it. Cori da "La Rocca"), VII

giovedì 26 marzo 2015

antequam Abraham fieret Ego sum (Ioh 8, 58)*



... canterò sulla lira degli Angeli
l'Eterno Oggi...

...Alors je chanterai sur la lyre des Anges
L'Eternel Aujourd'hui !... 
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, Mon chant d'Aujourd'hui (PN 5; testo completo, in francese: http://www.archives-carmel-lisieux.fr/carmel/index.php?option=com_content&view=article&id=47:pn5&catid=977:pn-et-ps&Itemid=799)

* prima che Abramo fosse, Io Sono (Gv 8, 58)

amico fideli nulla est comparatio (Sir 6, 15)* – II

...nihil est homini amicum sine homine amico.

...nulla ci è amico senza una persona amica.

sant'Agostino, Ep. 130, 4

Il paralitico e i suoi amici (Mc 2, 3-5). Duomo di Monreale (Palermo)

* Per un amico fedele, non c'è prezzo (Sir 6, 15)

venerdì 20 marzo 2015

ô Église, ô ma mère!


Jan van Eyck, Madonna nella chiesa (1438-40). Berlino, Gemäldegalerie

«La Vergine è gigantesca rispetto allo spazio della chiesa.
Il fatto è che qui Van Eyck non ci mostra Maria dentro la chiesa, ma mette in scena in maniera incisiva la metafora che identifica Maria con l'Ecclesia».

Till-Holger Borchert, Van Eyck, Colonia 2008 (mia traduzione dal francese)

«…la Chiesa è mia madre.
Sì, la Chiesa, tutta la Chiesa […], la Chiesa vivente»:
quella che lavora e che prega, che agisce e si raccoglie, che si ricorda e che cerca,
la Chiesa che crede, che spera e che ama;
che, nelle mille situazioni dell'esistenza, tesse dei legami visibili ed invisibili tra le sue membra; […]
La Chiesa è mia madre perché mi ha generato alla Vita […]».

card. Henri de Lubac, Paradoxe et Mystère de l'Église, 1967 (mia traduzione dal francese)

giovedì 19 marzo 2015

19 marzo: San Giuseppe

Rappelle-toi que tu nommas ton père
L'humble Joseph qui par ordre du Ciel
Sans t'éveiller, sur le sein de ta mère
Sut t'arracher aux fureurs d'un mortel.
...... Verbe Dieu, souviens-toi de ce mystère étrange
Tu gardas le silence et fis parler un ange !
De ton lointain exil
Sur les rives du Nil
Rappelle-toi. 

Ricordati che hai chiamato tuo padre 
l'umile Giuseppe, che per ordine del Cielo, 
senza svegliarti, sul seno di tua madre, 
seppe strapparti alle furie di un mortale. 
…Verbo-Dio, ricordati di questo strano mistero: 
hai tenuto il silenzio e fatto parlare un angelo! 
Del tuo lontano esilio, 
sulle rive del Nilo, 
ricordati.

Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, Jesus mon Bien-Aimé, rappelle-toi (Gesù mio amato, ricordati - PN 24)
poesia completa (in francese) http://www.archives-carmel-lisieux.fr/carmel/index.php/pn-24 


Caravaggio, Il riposo durante la Fuga in Egitto (1595-96), Roma, galleria Doria Pamphilij

mercoledì 18 marzo 2015

non enim quod volo bonum hoc facio sed quod nolo malum hoc ago (Rm 7, 19)*

«Ne prendo il primo esempio che mi s'affaccia alla mente: [...] Robespierre.
Giudicato dalla posterità, [...] immediata e contemporanea, per null'altro che un mostro di crudeltà e d'ambizione, non si tardò a vedere che quel giudizio [...] era troppo semplice [...] che, nel mostro, c'era anche del mistero.
Non si potè non riconoscere in quell'uomo una persuasione, independente da ogni suo interesse esclusivo e individuale, della possibilità d'un novo, straordinario, e rapido perfezionamento e nella condizione e nello stato morale dell'umanità; e un ardore tanto vivo e ostinato a raggiunger quello scopo, quanto la persuasione era ferma.
E di più, la probità privata, la noncuranza delle ricchezze e de' piaceri, la gravità e la semplicità de' costumi, non sono cose che s'accordino facilmente con un'indole naturalmente perversa e portata al male per genio del male; nè che possano attribuirsi a un'ipocrisia dell'ambizione [...]
Ma un'astrazione filosofica, una speculazione metafisica, che dominava i pensieri e le deliberazioni di quell'infelice, spiega, se non m'inganno, il mistero e concilia le contradizioni.
Aveva imparato da Giangiacomo Rousseau [...] che l'uomo nasce bono, senza alcuna inclinazione viziosa [...].
È vero che il catechismo gli aveva insegnato il contrario, e che glielo poteva insegnare l'esperienza.
Ma il catechismo, via, non occorre parlarne; e l'esperienza, tutt'altro che disprezzata in parole, anzi esaltata, raccomandata, prescritta, era, in fatto, da quelli che non si curavano del catechismo, contata, e consultata quanto il catechismo [...].»
Alessandro Manzoni, Dell'invenzione 
testo completo: http://www.classicitaliani.it/manzoni/invenzione.html

* io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio (Rm 7, 19)

domenica 15 marzo 2015

Eternellement il est là parmi nous autant qu’au premier jour. Eternellement tous les jours (Charles Péguy)*


Jan van Eyck († 1441), Trittico di Dresda (pannello centrale), Dresda, Gemäldegalerie
Van Eyck traduce qui in immagine l'idea corrente secondo la quale Maria rappresenta l'altare ed il Bambino Gesù raffigura l'ostia e l'Eucarestia. 
Questo è messo in risalto dal panno poggiato sul mantello rosso di Maria sul quale è seduto il Bambino nudo […]: questo motivo evoca il corporale, quel panno liturgico su cui è posata l'ostia durante la messa e rimanda al sacramento dell'Eucarestia che commemora il sacrificio di Cristo e la Resurrezione. 
Till-Holger Borchert, Van Eyck, Colonia 2008 (mia traduzione dal francese)

* Eternamente lui è qui fra noi come il primo giorno.
Eternamente ogni giorno.  
È qui fra noi per tutti i giorni della sua eternità. 
(dal Mistero della carità di Giovanna d'Arco)

venerdì 13 marzo 2015

il punto indicato (Lc 6,8) – IV



fotografia di Robert Capa, Troina (Sicilia), 1943

domenica 8 marzo 2015

La risposta del Signore a Kafka - nova et vetera* III

Es gibt ein Ziel, aber keinen Weg 

C'è un punto di arrivo, ma nessuna via. 


Franz Kafka, 17. 9. 1920


Se il Signore tuo Dio ti avesse detto: Io sono la verità e la vita, tu, desiderando la verità e bramando la vita, cercheresti di sicuro la via per arrivare all'una e all'altra. […]
Tu cerchi la via? Ascolta il Signore che ti dice in primo luogo: Io sono la via. Prima di dirti dove devi andare, ha premesso per dove devi passare: «Io sono», disse «la via»!
La via per arrivare dove? Alla verità e alla vita. Prima ti indica la via da prendere, poi il termine dove vuoi arrivare.
«Io sono la via, Io sono la verità, Io sono la vita». Rimanendo presso il Padre, era verità e vita; rivestendosi della nostra carne, è diventato la via.
Non ti vien detto: devi affaticarti a cercare la via per arrivare alla verità e alla vita; non ti vien detto questo.
S. Agostino (395-430), Trattati su Giovanni

La Chiesa è il metodo con cui Cristo si comunica nel tempo e nello spazio analogamente al fatto che Cristo è il metodo con cui Dio ha ritenuto opportuno comunicarsi agli uomini per determinarne la modalità di salvezza.
Ricordo che parecchi anni fa sono stato incaricato di svolgere una lezione a un gruppo di sacerdoti […] e un po’ irruentemente ho iniziato la lezione dicendo: «Cristo non è la verità». 
Ho provocato così una ribellione immediata e clamorosa di tutta l’assemblea. 
Mi sono poi spiegato meglio dicendo più precisamente che la verità è il Verbo e che Cristo rappresenta il metodo con cui la verità si è comunicata agli uomini, perciò è la verità incarnata, come Egli stesso dice di sé: «Sono la verità, la vita», ma a queste espressioni premette: «Io sono la via».
Egli è dunque la verità in quanto via, metodo, uomo e accessibile agli uomini, Dio che a essi si accompagna. 
Poteva scegliere altro per comunicarsi agli uomini: l’opinione della coscienza, come afferma il razionalismo, un’esperienza interiore dettata dallo Spirito, come sottolineano i protestanti. Ha scelto questo, ha sorpreso la mente e la fantasia dell’umanità incarnandosi, indicando se stesso come via, come metodo. Cristo è il metodo che Dio ha scelto per salvare l’uomo. 
 Luigi Giussani (1922-2005), Perché la Chiesa
* cose nuove e cose antiche: Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52)

venerdì 6 marzo 2015

La tunica inconsutile di Cristo - nova et vetera* II

[Cristo] lascia alla Chiesa, sua sposa, come caparra dell’eredità [Ef 1, 14.] la sua tunica: una tunica, cioè, polimita [=tessuta con fili di diversi colori come la tunica di Giuseppe, cfr. Gn 37,3 (Vulg.)], quella stessa tunica senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo [Gv 19, 23], variopinta a causa della molteplice distinzione dei numerosi Ordini che ci sono in lei, inconsutile, invero, a causa dell'unità indivisibile della carità.
Chi, dice, mi separerà dall'amore di Cristo? [Rm 8, 35]
Ho udito in che senso la tunica è polimita: Vi sono poi diversità di carismi, dice, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore [1 Cor 12, 4-5].
Quindi i diverti carismi che si annoverano nella Chiesa sono come i vari colori della tunica, per cui essa è polimita; per mostrare anche che è senza cuciture, ed inoltre tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo [= inconsutile], aggiunge: Ma queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole [1 Cor 12, 11].


San Bernardo di Chiaravalle, Apologia, c. III


Quelli piccoli piccoli, di quattro o cinque anni, che lo attorniavano e gli agganciavano le gambe, e mettevano il muretto tra le Sue vesti, e non vedevano il volto, non trattenevano la faccia, non la vedevano neanche, forse.

Ma erano lì da Lui.
Così che il vestito, la tunica inconsutibile di cui Gesù era vestito,, restava nei loro occhi più che la Sua faccia. Così a noi Gesù si rende sensibile, si rende percepibile nella comunità ecclesiale come se essa fosse il vestito con cui la nostra piccolezza prende rapporto con la Sua presenza reale.


Luigi Giussani




* cose nuove e cose antiche: Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52)

martedì 3 marzo 2015