Passa attraverso l'uomo e arriverai a Dio. Per lui passi, a Lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a Lui. Se Egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: "Cerca la via". E' la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

sant'Agostino, Discorso 141

lunedì 17 aprile 2017

Sia dunque reso grazie a Dio che in questo modo [creando l'uomo] fece un'opera in cui riposare. 
Fece il cielo, non leggo che riposò; 
fece la terra, non leggo che riposò; 
fece il sole, la luna e le stelle, neppure allora leggo che riposò; 
ma leggo che fece l'uomo, 
e quindi riposò, 
avendo qualcuno cui rimettere i peccati.


sant'Ambrogio, Exameron, X, 76    

domenica 16 aprile 2017

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo VIb: Maria Maddalena


«...ti conosco in modo del tutto speciale!»

Le disse Gesù:"Donna, perché piangi? Chi cerchi?". 

Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse:
"Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". 
Gesù le disse:"Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico:
"Rabbunì!", che significa: Maestro!
Gv 20, 15-16
"Donna, perché piangi? Chi cerchi?". 
Le viene chiesta la causa del dolore, perché il desiderio cresca, 
e chiamando per nome colui che cerca, s’infiammi di più nell’amore di lui.
"Gesù le disse: 'Maria!'". 
Dopo che l’ha chiamata con l’appellativo generico del sesso senza essere riconosciuto, 
la chiama per nome come se volesse dire: 
"Riconosci colui dal quale sei riconosciuta! 
Io ti conosco non come si conosce una persona qualunque, 
ma in modo del tutto speciale."
san Gregorio Magno, Omelie sui Vangeli

venerdì 14 aprile 2017

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo VIIb: Mater Dolorosa


«…anche a te una spada trafiggerà l'anima»


Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: "Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori". 

Lc 3, 33-35
Stabat Mater dolorósa
iuxta crucem lacrimósa,
dum pendébat Fílius. 

Cuius ánimam geméntem, 
contristátam et doléntem
pertransívit gládius. 

[…] 

Pro peccátis suae gentis
vidit Jesum in torméntis
et flagéllis subditum.


La madre addolorata stava in lacrime presso la croce, da cui pendeva il Figlio.
Una spada trafiggeva la sua anima gemente, contristata e dolente. 
[…]
Vide Gesù nei tormenti e flagellato a causa dei peccati del suo popolo.
Jacopone da Todi (?), Stabat Mater 

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo VII: Ecce Homo


«Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore»
2 Cor 5, 21
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: "Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi. Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro:"Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa". Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro:"Ecco l'uomo!".
Gv 19, 1-5
Con [Cristo] Dio ha dato vita anche a voi,
che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne,
perdonandoci tutte le colpe
e annullando il documento scritto contro di noi
che, con le prescrizioni, ci era contrario:

lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.
Col 2,13-14

giovedì 13 aprile 2017

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo VI: San Pietro


«Lasciati guardare dal Signore»

Papa Francesco (Veglia di Pentecoste con i Movimenti, le nuove Comunità, le Associazioni e le Aggregazioni laicali, 18 maggio 2013)
Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro.
Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: "Anche questi era con lui".
Ma egli negò dicendo: "Donna, non lo conosco!".
Poco dopo un altro lo vide e disse: "Anche tu sei di loro!". Ma Pietro rispose: "No, non lo sono!".
Passata circa un'ora, un altro insisteva: "In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo".
Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che dici".
E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte". E, uscito, pianse amaramente.

Lc 22, 54-62
Pietro negò per la prima volta, e non pianse, perché il Signore non lo stava guardando .
Negò una seconda volta, e non pianse, perché, ancora, il Signore non lo stava guardando.
Negò per la terza volta, Gesù lo guardò, e [Pietro] pianse amaramente.
Guardaci, Signore Gesù, perché sappiamo piangere il nostro peccato e lavare il delitto.
Questo episodio mostra che anche la caduta dei santi è utile: in niente mi danneggiò il rinnegamento di Pietro, mi giovò il suo pentimento.

sant’Ambrogio, Esposizione del Vangelo secondo Luca, X, 89

mercoledì 12 aprile 2017

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo V + Vb: Adamo e Eva



Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: ‘Non dovete mangiare di alcun albero del giardino’?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: ‘Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete’". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
Gen 3, 1-13
Il peccato però ha ingannato il tempo e l'eternità, perché ha ingannato il tempo dell'attesa di Dio. La mano di Eva e Adamo che ha voluto prendere subito un compimento di sé alternativo al TU di Dio, ha infranto il senso del tempo, il significato del tempo, la bellezza del tempo, perché ha tradito l'attesa di Dio.
Padre Mauro-Giuseppe Lepori, Abate generale cistercense
Conferenza di Avvento, Hauterive, 5 dicembre 2015

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo: Le parabole della Misericordia (Lc 15)


















Dunque san Luca non parlò a vuoto quando espose nell’ordine le tre parabole: la pecora che si smarrì e fu ritrovata, la dracma che fu perduta e ritrovata, il figlio che era morto e ritornò alla vita […]. 

Chi sono il padre, il pastore, la donna, se non Dio Padre, Cristo pastore, la donna Chiesa?

Cristo ti trasporta con il suo corpo, prendendo su di sé i tuoi peccati, ti cerca la Chiesa, ti accoglie il Padre.

Come un pastore ti porta, come una madre ti cerca, come un padre ti veste. […]. Prima di tutto viene la misericordia, poi il sostegno, ed in terzo luogo la riconciliazione. […]

Siamo pecore, dicevo: andiamo al pascolo; siamo dracme: abbiamo un prezzo; siamo figli: corriamo al Padre.

sant’Ambrogio, Esposizione del Vangelo secondo Luca, VII

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo III: Il Figliol prodigo



"Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: 'Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta'. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: 'Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni'. Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: 'Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio'. Ma il padre disse ai servi: 'Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato'. E cominciarono a far festa".

Lc 15, 11-24
Cosa fa il padre della parabola del figlio prodigo? Attende! Appena il figlio è partito verso la perdizione e la morte, il padre si mette subito ad attenderlo: "Questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato!" (Lc 15,24). Nella figura di questo padre che attende il figlio, Gesù ci rivela un mistero straordinario (ma il mistero è sempre straordinario!): ci rivela che la misericordia è come se l'amore di Dio lasciasse l'eternità per diventare attesa nel tempo, ricerca nel tempo, pazienza nel tempo. Dio che era l'Essere eterno da attendere, si fa per noi l'Essere eterno che attende. È il mistero di Cristo.
Padre Mauro-Giuseppe Lepori, Abate generale cistercense  
Conferenza di Avvento, Hauterive, 5 dicembre 2015

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo IVb: La dramma (dracma) ritrovata


«...c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte»

...quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte.
Lc 15, 8-10
Ma non si potrebbe trovare in nessun luogo una somiglianza con l'immagine divina,
piuttosto, essa sarebbe ancora lì, orrida e deforme,
se quella donna, di cui narra il Vangelo, non avesse acceso la lampada.

Vale a dire: se la Sapienza non fosse apparsa nella carne,
mettendo a soqquadro la dimora dei vizi,
per cercare la dramma che aveva perduto [cfr. Lc 15, 8]
– ovvero la sua stessa immagine –
che, privata del suo nativo splendore,
incrostata dal peccato,
era nascosta come se fosse nella polvere,
E se, una volta trovata, non l'avesse pulita
riportandola alla bellezza originaria,
nella gloria dei santi,
conformandola a sé in ogni cosa,

portando a compimento queste parole delle Scritture:

Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. [I Gv 3,2].
San Bernardo di Chiaravalle, De Gratia et libero arbitrio

martedì 11 aprile 2017

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo IV: La pecorella smarrita



«...Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta»

Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: "Costui riceve i peccatori e mangia con loro". Allora egli disse loro questa parabola: "Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: 'Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta’. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
Lc 15, 1-7
Il Buon Pastore vale a dire il buon guardiano di pecore.
Per quella ha conosciuto l’inquietudine.
Per quella che non è rimasta con le altre novantanove.
La mortale inquietudine.
(La divorante inquietudine nel cuore di Gesù.)
Inquietudine di non ritrovarla. Di non sapere.
Di non ritrovarla mai. L'umana inquietudine.
La mortale inquietudine di doverla condannare.
Ma infine lui è salvo.
Lui medesimo salvatore è salvo.
È salvo dal doverla condannare.
[...]
Per questa pecorella d’anima d’uomo, lui, fatto uomo, ha conosciuto l’inquietudine d’uomo.
Ma per questa stupida pecorella d’anima (che gli ha fatto una così gran paura) uomo, lui, fatto uomo, ha conosciuto la speranza d’uomo.

Charles Péguy, Il portico del mistero della seconda virtù

lunedì 10 aprile 2017

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo IIIb: La Samaritana


«...Dammi da bere!»

Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: 'Dammi da bere!' , tu stesso gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva". Gli disse la donna: "Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?". Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna". "Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". Le disse: "Va 'a chiamare tuo marito e poi ritorna qui". Rispose la donna: "Non ho marito". Le disse Gesù: "Hai detto bene 'non ho marito' ; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero". Gli replicò la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". Gesù le dice: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità". Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa". Le disse Gesù:"Sono io, che ti parlo".
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che desideri?", o: "Perché parli con lei?". La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?".

Gv 4, 6-29
Infatti Gesù non si affatica invano, non si affatica invano la forza di Dio. [...]
Per te Gesù fu stanco del viaggio.
Troviamo Gesù forte e troviamo Gesù infermo. [...] La forza di Cristo ti ha creato, la sua infermità ti ha ricreato. La fortezza di Cristo ha fatto sì che ciò che non era fosse, la sua infermità che ciò che era non perisse. Ci ha costituiti la Sua fortezza, ci ha cercati la Sua infermità.

sant'Agostino, Trattati su Giovanni, XV, 6

domenica 9 aprile 2017

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo IIb: La Cananea



«…Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri»

Partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: "Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio". Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: "Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!". Egli rispose: "Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele". Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: "Signore, aiutami!". Ed egli rispose: "Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". "È vero, Signore - disse la donna -, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni". Allora Gesù le replicò: "Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri". E da quell'istante sua figlia fu guarita.
Mt 15, 21-28
Si osservi in questo la grande fede della donna cananea: dà credito a Dio chiamandolo "Signore", e all'uomo dicendo "figlio di Davide".
La donna non fa la sua richiesta partendo dai suoi meriti, ma implora la sola misericordia di Dio, gridando "pietà di me". E non dice "abbi pietà di mia figlia", bensì "pietà di me": il dolore della figlia è il dolore della madre. E, per muoverLo maggiormente a compassione, gli racconta tutto il [suo] dolore. [...]
Inoltre, [il Signore], rinviandola senza rispondere, ci fa vedere la pazienza della donna e la sua perseveranza. Non risponde, anche affinché in questo modo siano i discepoli a pregare per lei: e così ci fa vedere che le preghiere dei santi sono necessarie quando si richiede qualcosa. Perciò i discepoli andarono da lui dicendogli: "Esaudiscila, perché ci viene dietro".
Glossa Ordinaria (citata dalla Catena Aurea di san Tommaso d'Aquino)

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo II: Il fariseo e il pubblicano



«...chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato»

"Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: 'O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo'. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: 'O Dio, abbi pietà di me peccatore'. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato".
Lc 18, 10-14
...Ne è testimone il pubblicano che non era in grado di ricordare opere buone, ma al loro posto offrì l’umile riconoscimento delle sue colpe e così si liberò dal grave fardello che che aveva sulla coscienza.
san Giovanni Crisostomo, Omelia sul diavolo tentatore 2, 6

sabato 8 aprile 2017

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo Ib: L'unzione di Betania



«...le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato»


Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: una peccatrice". Gesù allora gli disse:"Simone, ho una cosa da dirti". Ed egli: "Maestro, di' pure". "Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?". Simone rispose: "Suppongo quello a cui ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene". E volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m' hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco". Poi disse a lei:"Ti sono perdonati i tuoi peccati".

Lc 7, 36-48
Baciamo dunque i piedi del Redentore quando amiamo con tutto il cuore il mistero della sua incarnazione.
san Gregorio Magno, Omelia XXV

Pedagogia della Misericordia nei medaglioni dei confessionali della Cattedrale di San Gallo I: Zaccheo

Al di sopra di ognuno degli otto confessionali barocchi della cattedrale di San Gallo (1769) si trova un medaglione che rappresenta personaggi biblici (con l’eccezione di santa Margherita da Cortona) oppure episodi e parabole del Vangelo.
Sul lato destro guardando verso l’altare i protagonisti sono di sesso maschile, mentre su quello sinistro sono di sesso femminile (ciò che all’epoca corrispondeva alla suddivisione dei fedeli).
Si tratta di un richiamo alla Misericordia che, secondo gli insegnamenti della Chiesa cattolica, il penitente sperimenta nel sacramento della Penitenza.




«...scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua»

Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".
Lc 19, 2-10
...E il Signore vide proprio Zaccheo: questi fu visto e vide; ma se non fosse stato veduto, non avrebbe visto. [...] Affinché potessimo vedere, siamo stati visti; affinché potessimo amare, siamo stati amati.

sant'Agostino, Discorso 174

sabato 1 aprile 2017

nichilismo gaio

...la caratteristica della disperazione è precisamente di non sapere di essere disperazione
Søren Kierkegaard, La malattia mortale