Passa attraverso l'uomo e arriverai a Dio. Per lui passi, a Lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a Lui. Se Egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: "Cerca la via". E' la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

sant'Agostino, Discorso 141

domenica 22 dicembre 2013

magnificare: magnum facere (= far grande) – II

«Maria disse: L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore» [Lc 1, 46]. 
Dice: «il Signore mi ha innalzato con un dono così grande e così inaudito che non è possibile esprimerlo con nessun linguaggio: 
a stento lo può comprendere il cuore nel profondo. 
Levo quindi un inno di ringraziamento con tutte le forze della mia anima e mi do, 
con tutto quello che vivo e sento e comprendo, 
alla contemplazione della grandezza senza fine di Dio [...]».
[...]
Solo quell’anima a cui il Signore si è degnato di fare grandi cose può magnificarlo con lode degna 
ed esortare quanti sono partecipi della medesima promessa e del medesimo disegno di salvezza: 
Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome [cfr. Sal 33, 4]. 

Dal Commento su san Luca di san Beda il Venerabile 



Jacopo Carucci detto il Pontormo, Visitazione (olio su tavola, 1537), Carmignano, Pieve di San Michele 



sabato 21 dicembre 2013

magnificare: magnum facere (= far grande) – I


«Sia in ciascuno l'anima di Maria per magnificare il Signore; 
sia in ciascuno lo spirito di Maria per esultare in Dio. 
Se c'è una sola madre di Cristo secondo la carne, 
secondo la fede, invece, Cristo è il frutto di tutti, 
poiché ogni anima riceve il Verbo di Dio 
[...] 
Magnificate il Signore con me [cfr. Sal 33, 4]; 
il Signore è magnificato non perché la parola umana possa aggiungere qualcosa alla grandezza del Signore, 
ma perché egli viene magnificato in noi. 
Cristo è l'immagine di Dio: 
perciò l'anima che compie opere giuste e pie magnifica l'immagine di Dio a somiglianza della quale è stata creata»
Dal Commento su san Luca di sant'Ambrogio

Dominikos Theotokpoulos, detto El Greco, Visitazione 

lunedì 16 dicembre 2013

tunc saliet sicut cervus claudus!


...Dite agli smarriti di cuore:
"Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi".

 Allora lo zoppo salterà come un cervo...

Is  35, 4.6

venerdì 6 dicembre 2013

ragionevolezza – I

"È già una fortuna non piccola e non occasionale – che ci viene dalla nostra professione di fede – quella di conoscere il senso di alcune piccole consuetudini e di alcune circostanze occasionali. Per esempio, tutti mangiamo il panettone a Natale, ma solo i credenti sanno perché lo mangiano. 
Non è che il loro panettone sia necessariamente più buono di quello dei non credenti: è semplicemente più ragionevole".


Card. Giacomo Biffi (1928-2015)

giovedì 5 dicembre 2013

O Maria, speranza mia, 
se poc'amo il tuo Gesù, 
non ti sdegnare 
amalo tu per me, s'io non so amare! 
sant'Alfonso Maria de'Liguori (1696-1787), Tu scendi dalle stelle 
Jan van Eyck (e atelier?), Madonna col Bambino che legge (1433), Melbourne, National Gallery of Victoria

mercoledì 4 dicembre 2013

Alvus tumescit virginis, 
claustrum pudori permanet, 
vexilla virtutum micant: 
versatur in templo Deus. 

Si ingrossa il ventre della Vergine, 
ma resta chiuso il pudico chiostro, 
brillano i vessilli della virtù: 
Dio dimora nel suo tempio. 

Sant'Ambrogio di Milano


martedì 3 dicembre 2013

signatum est super nos lumen vultus tui, Domine (Sal 4, 7)*

«Nella prima venuta [il Signore] venne nella debolezza della carne, in questa intermedia viene nella potenza dello Spirito, nell'ultima verrà nella maestà della gloria.
[...] 
Questa sua venuta intermedia farà in modo che «come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste» (1 Cor 15, 49)»

san Bernardo di Chiaravalle, Discorso 5 sull'Avvento

* Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. 

lunedì 2 dicembre 2013

alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina (Lc21, 28) - I

Il labirinto è un po' l'immagine del cammino della vita, spesso contorta e che sembra farci tornare indietro invece di condurci alla meta. 

Quello "cristiano" però, a volte rappresentato nelle cattedrali (nell'immagine il pavimento della cattedrale di Chartres), porta sempre alla meta: per quanto contorta possa essere la strada, essa è una sola, non è possibile sbagliare.

Aiuta a percorrerla il pensiero che, dall'Alto, essa venga vista nella sua interezza; senza mai perdere di vista il punto di arrivo. 

Si sa poi che guardando negli occhi di colui che guarda si vede riflesso l'oggetto guardato: guardiamo a Lui per non perderci! 



domenica 1 dicembre 2013

Avvento: "ti porterò io a salvezza, non temere!"

Rorate coeli desuper
et nubes pluant iustum


Ne irascaris Domine,
ne ultra memineris iniquitatis;
ecce civitas Sancti facta est deserta,
Sion deserta facta est;
Jerusalem desolata est,
domus sanctificationis tuae et gloriae tuae, 

ubi laudaverunt te Patres nostri. 

Peccavimus, et facti sumus tamquam immundus nos, 
et cecidimus quasi folium universi,
et iniquitates nostrae quasi ventus abstulerunt nos, abscondisti faciem tuam a nobis, 

et allisisti nos in manu iniquitatis nostrae. 

Vide Domine afflictionem populi tui
et mitte quem missurus es;
emitte Agnum dominatorem Terrae;
et petra deserti ad montem filiae Sion;
ut auferat ipse jugum captivitatis nostrae. 


Consolamini, consolamini, popule meus 
cito veniet salus tua;
quare moerore consumeris,
quia innovavit te dolor?

Salvabo te, noli timere;
ego enim sum Dominus Deus tuus, sanctus Israel Redemptor tuus. 



Come rugiada scenda dal cielo, dall’alto venga chi ci renda giustizia. Non adirarti Signore, non soffermarti sulla nostra inettitudine. Ecco io sono come una città desolata, vuota è questa mia vita; come abbandonato io mi sento, questa creatura fatta per un destino di gioia perfetta e di amore, sì che ogni genio ne ha tratto motivo di lode a te. Abbiamo ceduto al male, ci siamo complicati, siamo crollati come vento vorticoso, ci hai inariditi abandonandoci alle nostre miserie. Guarda, o Signore, l’angoscia del tuo popolo, manda colui che ci fai così aspettare. Mandaci quell’essere dolce e forte come dominatore, dalla bruma dell’orizzonte fallo comparire aglio occhi ansiosi di questo mio e tuo essere, perché ci liberi lui dalla prigionia. (Tu, o Signore, mi dici): confortati, confortati, o mio popolo, improvvisa verrà la tua salvezza. Perché ti struggi di amarezza, per il dolore che ti penetra? Ti porterò io a salvezza, non temere; sono infatti il tuo Signore, il tuo Creatore, l’Ideale tuo, il tuo Redentore.
(Traduzione di Luigi Giussani) 


giovedì 28 novembre 2013

9          MADELEINE

L'oiseau de sa voix pure
Chante votre grandeur
Le ruisseau qui murmure
Vous donne sa fraîcheur.
Le lys de la vallée
Vous offre avec bonheur
Sa corolle embaumée
Son parfum, sa blancheur.

10        JÉSUS

Salomon dans sa gloire 
Etait moins bien paré 
Sur son trône d'ivoire 
Que le lys embaumé*, 
Les simples pâquerettes
Surpassent le grand roi 
Et toutes ces fleurettes 
Ne brillent que pour toi. 


MADDALENA 

L'uccello con voce pura 
Canta la vostra grandezza. 
Il ruscello che mormora 
vi dona la sua freschezza. 
Il giglio della valle 
vi offre con gioia 
La sua corolla profumata, 
il suo profumo, il suo candore. 

GESÙ 

Salomone nella  sua gloria 
sul sui trono di avorio 
non vestiva 
come il giglio profumato.*  
Le semplici margheritine 
sorpassano il gran re. 
E questi fiorellini 
non brillan che per te. 

* cfr. Mt 6, 28-29; Lc 12, 27

santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, Jésus à Béthanie (Gesù a Betania, recréation pieuse nº 4)

venerdì 22 novembre 2013

Non rifiutate niente alla Grazia – Non rifiutate niente alla Croce

 

immagine fatta da santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo

giovedì 21 novembre 2013

il punto indicato (Lc 6,8) – III

«...mon coeur est joyeux comme le nid qui se souvient et comme la terre qui espère sous la neige. 
A cause que je sais que toutes choses sont où elles doivent être et vont où  elles doivent aller: 
au lieu assigné par une sagesse qui (le Ciel en soit loué!) n'est pas la nôtre». 

«... il mio cuore è gioioso come il nido che ricorda e come la terra che spera sotto la neve. 
Perché so che tutto è dove deve essere e va dove deve andare: 
al luogo assegnato da una sapienza che (il Cielo ne sia lodato!) non è la nostra».
Oscar V. Milosz, Miguel Mañara, VI (traduzione italiana di Mimmi Cassola)

[Cristo] portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce (I Pt 2, 24)

 
Hieronymus Bosch, Portamento di croce (XV sec., ultimo ventennio), Vienna, Kunsthistorisches Museum

martedì 19 novembre 2013

quid est homo, quod memor es ejus? aut filius hominis, quoniam visitas eum? {Sal 8,5; cfr. Sal 143 [144],3} I*



dal vocabolario Zingarelli 


 
la creazione dell'uomo, Portale Reale della cattedrale di Chartres (XIII sec.)


* che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,il figlio dell'uomo, perché te ne curi?


umiltà – II

Un vecchio trappista ha detto: «l'umiltà è condividere i giudizi di Dio»...


Dominikos Theotokpoulos, detto El Greco, La Trinità (Trono di Grazia), 1577, Madrid, Prado

venerdì 15 novembre 2013

Vita manifestata est, et vidimus, et testamur (I Ioh 1, 2)

Il verbo tedesco wissen (= sapere) ha la stessa radice dell'italiano vedere
Morfologicamente ha una forma passata, ma ha un significato presente: «ho visto, quindi so».

lunedì 11 novembre 2013

Jugum meum suave est, et onus meum leve (Mt 11, 30)



Alla figura dell'Atlante stoico del mondo antico, che porta il mondo sulle spalle, un miniatore del monastero di San Gallo ha sostuito quella dell'evangelista che porta la Buona Novella: il suo significato si è fatto uomo. 

venerdì 8 novembre 2013

De quel prix est le monde auprès de la vie ? et de quel prix est la vie, sinon pour la donner ? 

Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per essere data?

Paul Claudel, L'annonce faite à Marie. (It.: L'annunzio a Maria, traduzione di Francesco Casnati), IV, V 

giovedì 7 novembre 2013

Est-ce que le but de la vie est de vivre? est-ce que les pieds des enfants de Dieu seront attachés à cette terre misérable?
Il n'est pas de vivre, mais de mourir, et non point de charpenter la croix mais d'y monter, et de donner ce que nous avons en riant! 


Forse che fine della vita è vivere?
Forse che i figli di Dio resteranno con fermi piedi su questa miserabile terra?
Non vivere, ma morire, e non digrossar la croce ma salirvi e dare in letizia ciò che abbiamo.


Paul Claudel, L'annonce faite à Marie. (It.: L'annunzio a Maria, traduzione di Francesco Casnati), IV, V 

giovedì 24 ottobre 2013

il punto indicato (Lc 6,8) – II

La sainteté n'est pas d'aller se faire lapider chez les Turcs ou de baiser un lépreux sur la bouche. 
Mais de faire le commandement de Dieu aussitôt, 
Qu'il soit 
De rester à notre place, ou de monter plus haut

Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto.

Paul Claudel, L'annonce faite à Marie, (L'annunzio a Maria, traduzione di Francesco Casnati)

mercoledì 16 ottobre 2013

16 ottobre: san Gallo – I



Dilecte Deo, Galle, perenni!

 Hominibusque et coetibus angelorum
 Qui Jesu Christi oboediens arduae suasioni

 Praedia patris, gremium matris,
 Coniugis curam, ludicra nati

 Sprevisti pauperem pauper dominum sequens
 Et crucem gaudiis praetulisti lubicris.
 Sed Christus pretio centuplicato

 Haec compensat, ut dies iste testatur.
 Dum tibi nos omnes filios dulci subdit affectu

 Sueviamque suavem patriam tibi, Galle, donavit,
 Nec non et iudicem in caelis apostolorum choro iunctum te fecit sedere.

 Te nunc suppliciter precamur, 
ut nobis Jesum Christum, Galle, postules favere
 Et locum corporis eius pace repleas

 Ac tuos supplices crebra preces subleves,
 Ut tibi debitam honorificentiam
 Laetabundi semper mereamur solvere.

 O GALLE, DEO DILECTE!».

Notker Balbulus, monaco a San Gallo, † 912


Libera traduzione: 

Gallo, amato da Dio, dagli uomini e dagli angeli,
che obbedendo all’arduo consiglio di Gesù Cristo hai rinunciato ai beni paterni, agli affetti di una madre, alla cura di una moglie, ai giochi dei figli,
per seguire, povero, il Signore povero, preferendo la croce ai giochi vani.
Ma di tutto questo Cristo ti ricompensa con il centuplo come attesta questo giorno: ti ha dato l’affetto di noi, tuoi figli, ti ha donato la dolce Svevia come patria, ti ha fatto sedere come giudice nel coro degli apostoli.
Ora ti supplichiamo di intercedere per noi presso Gesù Cristo,
e di riempire di pace il luogo ove riposi,
cosicché noi, “lietabondi” [un neologismo inventato da Notker], possiamo continuare a prestarti gli onori a te dovuti 


 piatto di legatura del Cod. Sang. 53

sabato 12 ottobre 2013

gratutudine – III

Infine, anche se i fratelli arrivano a dare la vita per i fratelli, il sangue di un martire non viene sparso per la remissione dei peccati dei fratelli, cosa che invece [Cristo] ha fatto per noi. 
E con questo ci ha dato non un esempio da imitare, ma un dono di cui essergli grati.

Dai Trattati su Giovanni di sant'Agostino


Jan e Hubert van Eyck, Adorazione dell'Agnello mistico (1426-1432), Gand, Cattedrale di San Bavone

venerdì 11 ottobre 2013

non voglio vivere inutilmente! (don Luigi Giussani) – I

Quaerens me, sedisti lassus, 
redemisti Crucem passus: 
tantum labor non sit cassus! 

Per cercarmi sedesti stanco, 
mi hai redento con la Passione sulla croce: 
che tanta fatica non sia vana! 
dal Dies irae, XIII sec.















Dominikos Theotokpoulos, detto El Greco, Cristo in croce con due donatori (ca. 1580), Parigi, Museo del Louvre

giovedì 10 ottobre 2013

non dormitabit neque dormiet qui custodit Israël (Sal 120 [121], 4)

«E anni dopo posso dire che il Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza. E’ stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. 

(Ultima Udienza Generale di Benedetto XVI - Catechesi del Santo Padre, mercoledì 27 febbraio 2013) 



lunedì 7 ottobre 2013

7 ottobre: Beata Vergine Maria del Rosario (anniversario della battaglia di Lepanto del 7.10.1571)

Lorenzo Lotto (1480-1556/57), Madonna del Rosario (1539), Cingoli (MC), Chiesa di san Domenico

Alziamo i nostri occhi al cielo,
non dimentichiamo la sua clemenza.
Imploriamola con sicurezza e poniamo la nostra fiducia in lei...
Permettiamole di essere la nostra comune gioia,
la nostra comune gloria,
la nostra comune speranza,
la nostra comune consolazione,
la nostra comune riconciliazione,
ed il nostro rifugio comune.
Se siamo tristi, voliamo a lei, affinché possa rallegrarci.
Se siamo scoraggiati, voliamo a lei, affinché possa riempirci di gioia.
Se siamo disperati, voliamo a lei, affinché possa risollevarci.
Se siamo inquieti, voliamo a lei, affinché possa consolarci.
Se siamo perseguitati, voliamo a lei, affinché possa proteggerci. 
Se siamo in disaccordo con suo Figlio,
voliamo a lei, affinché possa riconciliarci con lui. 
Permettiamole di essere la nostra custode in questa vita,
e la nostra protettrice nell’ora della morte.
Che ci protegga dal peccato sin d’ora,
e, più tardi, ci presenti al suo amatissimo Figlio!

          Beato Aelredo di Rielvaux OCist (1109/10-1166/67), Sermone 45

venerdì 4 ottobre 2013

4 ottobre: san Francesco di Assisi


Altissimo, onnipotente, bon Signore,
tue so' le laude, la gloria et l'honore
et onne benedictione.

A te solo, Altissimo, se konfanno
et nullo homo ene digno te mentovare.

Laudato si', mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messer lo frate sole,
lo qual è iorno; et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'hai formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale alle tue creature dai sustentamento.

Laudato si', mi' Signore, per sora acqua,
la quale è molto utile
et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi' Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte;
et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.

Laudato si', mi' Signore,
per quelli ke perdonano per lo tuo amore,
et sostengon infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke le sosterranno in pace
ka da te, Altissimo, saranno incoronati.

Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra morte corporale,
da la quale nullo uomo vivente pò skappare.

Guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda nol farà male.

Laudate et benedicete mi' Signore et rengratiate
et servitelo cum grande humilitate.

San Francesco, Cantico delle creature

Dal codice 338 della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi con qualche minimo adattamento e la divisione in strofe 


Giotto, San Francwsco predica agli uccelli (ca. 1295-1299), Assisi, Basilica superiore

giovedì 3 ottobre 2013

Signore, donami il senso dell'umorismo!

Donami una buona digestione, Signore,
e anche qualcosa da digerire! 
Ma come o quando qualcosa debba capitare,
Lo lascio decidere a te, Te, che lo sai meglio. 


Donami la salute del corpo, 
e fammelo anche mantenere al meglio. 
E anche un cuore che non sia infastidito
qualunque sia ciò che devo fare.

Dammi un'anima sana, Signore,
che abbia negli occhi ciò che è buono e puro, 
che non si scandalizzi dei propri peccati, 
ma trovi il modo di rimettere a posto le cose. 

Dammi un'anima che non sia ripiegata su di sè, 
che non si autocommiseri, non si lamenti né piagnucoli. 
Fa' che non abbia un’eccessiva autostima, 
né un esagerato amor proprio.

Signore, donami il senso dell'umorismo, 
concedimi la grazia di stare agli scherzi, 
così da avere un po' di allegria nella vita, 
e di renderne partecipi gli altri. 

Give me a good digestion, Lord,
And also something to digest; 
But when or how that something comes 
I leave to Thee, Who knowest best. 

Give me a healthy body, Lord; 
Give me the sense to keep it so; 
Also a heart thatvis not bored 
Whatever work I have to do. 

Give me a healthy mind, good Lord, 
That finds the good that dodges sight, 
And, seeing sin, is not appalled, 
But seeks a way to put it right. 

Give me a point of view, good Lord; 
Let me know what it is, and why; 
Don’t let me worry over much 
About the thing that’s known as ‘I’; 

Give me a sense of humour, Lord; 
Give me the power to see a joke, 
To get some happiness from life, 
And pass it on to other folk.
Thomas Henry Basil Webb (1898–1917)

L'autore morí  in combattimento nel corso della 1ª guerra mondiale. A dodici anni compose questa preghiera ("Chester Cathedral Refectory Prayer"), spesso erroneamente attribuita a San Tommaso Moro.


mercoledì 2 ottobre 2013

1º ottobre: santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo

«Teresa [...] ci ha consegnato una originale autobiografia che è la storia della sua anima. Da essa traspare come la sua sia stata un'esistenza nella quale Dio ha offerto un preciso messaggio al mondo, indicando una via evangelica, la "piccola via", che tutti possono percorrere, perché tutti sono chiamati alla santità». 

papa Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Divini Amoris scientia 



lunedì 30 settembre 2013

et ducam cæcos in viam quam nesciunt, et in semitis quas ignoraverunt ambulare eos faciam (Is 42,16)

«Dio [...] viene visto da coloro che lo possono vedere, cioè da quelli che hanno gli occhi.
Ma alcuni li hanno annebbiati e non vedono la luce del sole. 
Tuttavia per il fatto che i ciechi non vedono, non si può concludere che la luce del sole non brilla». 
san Teofilo di Antiochia, dal Libro ad Autolico

venerdì 27 settembre 2013

spes autem non confundit (Rm 5,5)

«Ma la speranza è un’altra cosa, non è ottimismo. 
La speranza è un dono, è un regalo dello Spirito Santo e per questo Paolo dirà: ‘Mai delude’. 
La speranza mai delude, perché? 
Perché è un dono che ci ha dato lo Spirito Santo. 
Ma Paolo ci dice che la speranza ha un nome. 
La speranza è Gesù. 
Non possiamo dire: 'Io ho speranza nella vita, ho speranza in Dio', no: se tu non dici: 'Ho speranza in Gesù, in Gesù Cristo, Persona viva, che adesso viene nell’Eucaristia, che è presente nella sua Parola', quella non è speranza. 
E’ buon umore, ottimismo». 
Messa mattutina celebrata da Papa Francesco nella Cappella della Domus Sanctae Marthae, 9 settembre 2013

il punto indicato (Lc 6,8) – I

«...ma quella via, 
Su cui ci pose il ciel, correrla intera 
Convien, qual ch'ella sia, fino all'estremo.» 

Alessandro Manzoni, Adelchi IV,1

giovedì 26 settembre 2013

«Perché temi di perdere ciò che ha saputo trovarti? 
Penitenza non è dolore. 
È amore».

Oscar V. Milosz, Miguel Mañara, Quarto quadro

mercoledì 25 settembre 2013

...nihil habentes, et omnia possidentes (2 Cor 6,12)

«Povertate è nulla avere — e nulla cosa poi volere;
ed omne cosa possedere — en spirito de libertate.»
Jacopone da Todi  (ca. 1233–1306)

martedì 24 settembre 2013

redde mihi lætitiam salutaris tui (Sal 50 [51], 14)*

«Dio Padre onnipotente, 
che ci dai la grazia di celebrare 
il mistero della risurrezione del tuo Figlio, 
concedi a noi di testimoniare con la vita 
la gioia di essere salvati».
Colletta del martedì della IVª settimana di Pasqua 
* Rendimi la gioia di essere salvato  

lunedì 23 settembre 2013

Utinam me quoque, suum sérvulum, dignarétur de somno inértiæ excitáre!

«Volesse il cielo che il Signore si degnasse di scuotere anche me, meschino suo servo, dal sonno della mia mediocrità e accendermi talmente della sua divina carità da farmi divampare del suo amore sin sopra le stelle, sicché ardessi dal desiderio di amarlo sempre più, né mai più in me questo fuoco si estinguesse! 
Volesse il cielo che i miei meriti fossero così grandi che la mia lucerna risplendesse continuamente di notte nel tempio del mio Dio, sì da poter illuminare tutti quelli che entrano nella casa del mio Signore! 
O Dio Padre, ti prego nel nome del tuo Figlio Gesù Cristo, donami quella carità che non viene mai meno, perché la mia lucerna si mantenga sempre accesa, né mai si estingua; arda per me, brilli per gli altri».

san Colombano, abate (ca. 540-615), Istr. sulla compunzione, 12, 2-3


domenica 22 settembre 2013

Tu le sais, ô mon Dieu ! pour t'aimer sur la terre je n'airienqu'aujourd'hui! ! ..

«Tu lo sai, o mio Dio, 
per amarti in terra 
non ho che oggi!»

santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, Mon chant d'aujourd'hui, 1º giugno 1894

sabato 21 settembre 2013

21 settembre: san Matteo evangelista -

Gesù vide Matteo al banco delle imposte.
Gli disse: «Seguimi».
Ed egli si alzò e lo seguì.
 

cfr. Mt 9,9 



Gesù lo guardò con sentimento di misericordia e lo scelse  – miserando atque eligendo 
cfr. San Beda il Venerabile, omelia 21