Passa attraverso l'uomo e arriverai a Dio. Per lui passi, a Lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a Lui. Se Egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: "Cerca la via". E' la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

sant'Agostino, Discorso 141

sabato 15 dicembre 2018

in patientia vestra possidebitis animas vestras (Lc 21, 19)* II – nova et vetera** XV

La palma è l'insegna de' martiri, ma non tutti i santi hanno avuto il martirio;
come tutti i santi portano le palme in mano?
Risponde S. Gregorio che tutti i santi sono stati martiri o di ferro o di pazienza;
e così poi soggiunge: Nos sine ferro martyres esse possumus, si patientiam custodimus [= noi possiamo essere martiri senza il ferro, se custodiamo la pazienza].

     sant' Alfonso de' Liguori. Pratica di amar Gesù Cristo, capitolo  V 

La passion, notre passion, d'accord, nous l'attendons,
nous savons qu'elle doit venir
et il est convenu que nous entendons la vivre avec une certaine grandeur.

Le sacrifice de nous-même, nous attendons qu'en sonne l'heure.

Comme une bûche dans le brasier,
nous savons que nous devons être consumés.
Comme un fil de laine tranché aux ciseaux,
nous devons être séparés.
Comme un être jeune qu'on égorge,
nous devons être supprimés.

La passion, nous l'attendons.
Nous l'attendons et elle ne vient pas.

Ce qui vient, ce sont les patiences.
Les patiences,
ces petits morceaux de passion,
dont le métier est de nous tuer tout doucement pour votre gloire, 

de nous tuer sans notre gloire.

Dès le matin elles viennent au-devant de nous :
Ce sont nos nerfs trop vibrants ou trop mous ;
c'est l'autobus qui passe plein,
les ramoneurs qui viennent,
les enfants qui embrouillent tout ;
ce sont les invités que notre mari amène,
et cet ami qui, lui, ne vient pas ;
c'est le téléphone qui se déchaîne,
ceux que nous aimons qui ne s'aiment plus ;
c'est l'envie de se taire et le devoir de parler ;
c'est l'envie de parler et la nécessité de se taire ;
c'est vouloir sortir quand on est enfermé
et rester à la maison quand il nous faut sortir ;
c'est le mari sur qui nous aimerions nous appuyer
et qui devient le plus fragile des enfants ;
c'est le dégoût de notre ration quotidienne,
et le désir nerveux de tout ce qui n'est pas à nous.
Ainsi viennent nos patiences en rangs serrés
ou en file indienne et elles oublient toujours de nous dire qu'elles sont le martyre qui nous fut préparé.

Et nous les laissons passer avec mépris,
attendant pour donner notre vie une occasion qui en vaille la peine.
Car nous avons oubliéque s'il est des branches qui se détruisent par le feu,
il est des planches que les pas usent,
tout doucement
et qui tombent en fine sciure.
Car nous avons oublié
que s'il est des fils de laine tranchés net par les ciseaux,
il est des fils de tricot qui s'amincissent
au jour le jour sur le dos de ceux qui les portent.

Si tout rachat est un martyre,
tout martyre n'est pas sanglant.

Il en est d'égrenés d'un bout à l'autre d'une vie.
C'est la passion des patiences.


La passione, la nostra passione, sì, noi l'attendiamo.
Noi sappiamo che deve venire,
e naturalmente intendiamo viverla con una certa grandezza.

Il sacrificio di noi stessi:
noi non aspettiamo altro che ne scocchi l'ora.

Come un ceppo nel fuoco,
così noi sappiamo di dover essere consumati.

Come un filo di lana tagliato dalle forbici,
così noi dobbiamo essere separati.

Come un giovane animale che viene sgozzato,
così noi dobbiamo essere uccisi.

La passione, noi l'attendiamo.

Noi l'attendiamo, ed essa non viene.

Vengono, invece, le pazienze.

Le pazienze, queste briciole di passione,
che hanno lo scopo di ucciderci lentamente per la tua gloria,
di ucciderci senza la nostra gloria.

Fin dal mattino esse vengono davanti a noi: 
sono i nostri nervi troppo scattanti o troppo lenti, 

E' l'autobus che passa affollato;
il latte che trabocca,
gli spazzacamini che vengono,
i bambini che imbrogliano tutto.
Sono gli invitati che nostro marito porta in casa
e quell'amico che, proprio lui, non viene;
E' il telefono che si scatena;
quelli che noi amiamo e non ci amano più;
E' la voglia di tacere e il dover parlare,
E' la voglia di parlare e la necessità di tacere;
E' voler uscire quando si è chiusi
e rimanere in casa quando bisogna uscire;
E' il marito al quale vorremmo appoggiarci
e che diventa il più fragile dei bambini;
E' il disgusto della nostra parte quotidiana,
E' il desiderio febbrile di tutto quanto non ci appartiene

Così vengono le nostre pazienze,
in ranghi serrati o in fila indiana,
e dimenticano sempre di dirci che sono il martirio preparato per noi.

E noi le lasciamo passare con disprezzo, aspettando - per dare la nostra vita -un'occasione che ne valga la pena.

Perché abbiamo dimenticato che come ci son rami che si distruggono col fuoco,
così ci son tavole che i passi lentamente logorano e che cadono in fine segatura.

Perché abbiamo dimenticato che se ci sono fili di lana tagliati netti dalle forbici,
ci son fili di maglia che giorno per giorno si consumano sul dorso di quelli che l'indossano.

Ogni riscattto è un martirio,
ma non ogni martirio è sanguinoso:

ce ne sono di sgranati da un capo all'altro della vita.

E' la passione delle pazienze.
Madeleine Delbrêl, Passion des patiences, in: Alcide, Ed. du Seuil, 1968, pp. 83-84). Traduzione italiana in: La gioia di credere, Gribaudi 

la traduzione letterale dalla Vulgata suona: nella vostra pazienza possederete le vostre anime

** cose nuove e cose antiche: Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52)