Passa attraverso l'uomo e arriverai a Dio. Per lui passi, a Lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a Lui. Se Egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: "Cerca la via". E' la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

sant'Agostino, Discorso 141

mercoledì 30 dicembre 2015

...et incarnatus est III

Un giorno chiesero a p. de Lubac [...]
perché la devozione mariana era tanto "in crisi".
«Perché stiamo riducendo il cristianesimo ad un'astrazione»
rispose il grande teologo
«e le astrazioni non hanno bisogno di essere portate nove mesi nel grembo di una donna per essere generate».
È [la devozione a] Maria
che impedisce di ridurre il cristianesimo a pura dottrina e a noiosa morale.
S. E. Mons. Carlo Card. Caffarra, Prefazione a: Francesco Ventorino, Luigi Giussani. La virtù della fede

lunedì 28 dicembre 2015

28 dicembre: i Santi Innocenti – martire, cioè testimone V

...ces innocents ont payé pour mon fils.
Pendant qu'ils gisaient sur le pavé des routes, sur le pavé des villes, sur le pavé des bourgs, 
Dans la poussière et dans la boue, moins considérés que des agneaux et des chevreaux et des cochonneaux, 
(Car les agneaux et les chevreaux et les cochonneaux Sont très considérés par le boucher et par le consommateur), 
Abandonnés sur les corps de leurs mères, Pendant ce temps-là mon fils fuyait. Il faut le dire. C'est donc, c'est une sorte de quiproquo. Il faut le dire. 
C'est un malentendu
Voulu, ce qui est grave. Il faut le dire.
Ils furent pris pour lui. Ils furent massacrés pour lui.
En son lieu. A sa place.
Non seulement à cause de lui, mais pour lui, comptant pour lui,
Le représentant pour ainsi dire. Étant substitués à lui. Étant comme lui. Presque étant (d'autres) luis. 

..questi innocenti hanno pagato per mio figlio.
Mentre loro giacevano sul selciato delle strade, sul selciato delle città, sul selciato dei paesi,
Nella polvere e nel fango, stimati meno di agnelli, capretti e porcellini,
(Perché agnelli, capretti e porcellini
sono molto stimati dal beccaio e dal consumatore),
Abbandonati sui corpi delle loro madri,
In quel tempo stesso mio Figlio fuggiva. Bisogna dirlo.
E’ dunque un specie di quiproquo. Bisogna dirlo.
E’ un malinteso.
Voluto. E questo è grave. Bisogna dirlo.
Essi furono presi per lui: Furono massacrati per lui. Invece di lui. Al suo posto. 

Non  soltanto a caos a di lui, ma per lui, contando per lui.
rappresentandolo  Per così dire. Sostituiti a lui. Essendo come lui. Quasi essendo (degli altri) lui. 
Charles Péguy, da: Il Mistero dei Santi Innocenti

sabato 26 dicembre 2015

26 dicembre: Santo Stefano – martire, cioè testimone IV

Considerate ancora una cosa alla quale forse non avete mai pensato.
Non soltanto nella festa di Natale celebriamo insieme la nascita di nostro    Signore e la sua morte:
ma nel giorno che segue noi celebriamo il martirio del suo primo martire, il beato Stefano.
È per caso, credete voi, che il giorno del primo martire segue immediatamente quello della nascita di Cristo ?
Assolutamente no.
Proprio come noi ci rallegriamo e ci rattristiamo insieme, per la nascita e la passione del nostro Signore,
così –  fatte le debite proporzioni – noi ci rallegriamo e rattristiamo insieme per la morte dei martiri.
Noi che ora ci rattristiamo per i peccati del mondo che li ha martirizzati
ci rallegriamo perché un’altra anima si annovera tra i santi in Paradiso, a gloria di Dio per la salvezza degli uomini.
T.S. Eliot, Assassino nella Cattedrale (traduzione di Tommaso Giglio e Raffaele La Capria)


Walters Ms. W.547, Innario armeno (1678) 

venerdì 25 dicembre 2015

Errata corrige

Per un deplorevole errore la traduzione italiana dello Stabat mater speciosa era incompleta.
Adesso ho rimediato all'errore.
Chiedo scusa!

http://stefaniaortelli.blogspot.ch/2015/12/25-dicembre-e-nato-e-nato-il-dio-che-ci.html

25 dicembre: è nato! è nato! il Dio che ci ha creato!

Forse non tutti sanno che, speculare rispetto allo Stabat Mater dolorosa, esiste anche uno Stabat Mater speciosa, risalente al XIII secolo ed attribuita anch'essa a Jacopone da Todi, che contempla il mistero della nascita del Salvatore.
Musicata anche da Franz Lizst nel 1872. Cliccare per ascoltare


Stava la Madre beata
Gioiosa presso il fieno
Dove giaceva il Piccolino.

La sua anima gioiosa
Lieta e fervente (d’amore)
Fu pervasa dal giubilo.

O quanto lieta e beata
Fu l’Immacolata
Madre dell’Unigenito.

Ella gioiva e sorrideva,
Esultava mentre guardava
Il suo glorioso Figlio .

Chi mai v’è che non gioisce
Nel vedere la Madre di Cristo
In tanta consolazione?

Chi non parteciperebbe alla sua  gioia,
contemplando la madre di Cristo
che gioca con il Figlio?

Per i peccati del suo popolo
Vide Cristo tra il bestiame,
Al  freddo.

Vide il suo dolce Nato
Vagire, adorato,
In una povera stalla.

Nato Cristo nella mangiatoia,
i cittadini del Cielo cantano lieti
Con immensa gioia.

Il vecchio e la ragazza
Stavano insieme senza parole
Con il cuore colmo di stupore.

Deh, o Madre, fonte dell’Amore,
Fammi sentire la forza dell’ardore,
Affinché io lo possa sentire insieme a te.

Fa che arda il mio cuore
Per l’amato Cristo Dio,
Perché possa compiacerlo.

Santa Madre, fa’ questo:
Introduci nel mio cuore
Le piaghe fissandole con forza.

Dividi con me le pene
Del tuo nato caduto dal cielo
Che ora si è degnato di nascere sul fieno.

Fammi veramente gioire con te,
Seguire il piccolo Gesù
Finché avrò vita..

In me vi sia il tuo ardore,
Fammi beneficiare del Piccolino
Per tutta la durata del mio esilio.

Vergine gloriosa fra le vergini
Non essere amara con me :
Fammi rapire il Bambino !

Fa che porti il bell’Infante,
Che nascendo vinse la morte
Per darci la vita.

Fammi saziare con te,
Inebriare del tuo Figlio,
Tripudiando.

Infiammato e acceso
Si stupisca ogni senso
Per un così gran commercio.

Fammi custodire dal tuo Figlio,
Proteggere dal Verbo di Dio,
Conservare nella grazia.

Quando il corpo morirà,
Fa’ che all’anima sia donata
La gloria del tuo Figlio. Amen


Originale latino:

STABAT Mater speciosa
iuxta faenum gaudiosa,
dum iacebat parvulus.

Cuius animam gaudentem 
laetabundam et ferventem 
pertransivit iubilus. 

O quam laeta et beata 
fuit illa immaculata, 
mater Unigeniti! 

Quae gaudebat et ridebat, 
exultabat, cum videbat 
nati partum inclyti. 

Quisquam est, qui non gauderet, 
Christi matrem si videret 
in tanto solatio? 

Quis non posset collaetari, 
Christi Matrem contemplari 
ludentem cum Filio?

Pro peccatis suae gentis
Christum vidit cum iumentis 
et algori subditum. 

Vidit suum dulcem Natum 
vagientem, adoratum, 
vili deversorio. 

Nato Christo in praesepe 
caeli cives canunt laete 
cum immenso gaudio. 

Stabat senex cum puella 
non cum verbo nec loquela 
stupescentes cordibus. 

Eia, Mater, fons amoris 
me sentire vim ardoris, 
fac, ut tecum sentiam. 

Fac, ut ardeat cor meum 
in amatum Christum Deum 
ut sibi complaceam. 

Sancta Mater, istud agas, 
prone introducas plagas 
cordi fixas valide. 

Tui Nati caelo lapsi, 
iam dignati faeno nasci, 
poenas mecum divide. 

Fac me vere congaudere, 
Iesulino cohaerere, 
donec ego vixero. 

In me sistat ardor tui, 
puerino fac me frui 
dum sum in exilio. 

Virgo virginum praeclara, 
mihi iam non sis amara, 
fac me parvum rapere. 

Fac, ut pulchrum infantem portem, 
qui nascendo vicit mortem, 
volens nos vitam tradere. 

Fac me tecum satiari, 
Nato me inebriari, 
stantem in tripudio. 

Inflammatus et accensus, 
obstupescit omnis sensus 
tali me commercio. 

Fac, me Nato custodiri, 
verbo Dei praemuniri 
conservari gratia. 

Quando corpus morietur, 
fac, ut animae donetur 
tui nati gloria. Amen. 




Dominikos Theotokpoulos, detto El Greco, Adotazione dei pastori (1612), Madrid, museo del Prado

giovedì 24 dicembre 2015

24 dicembre: Vigilia di Natale

Volgiti a noi, tu che guidi Israele,
assiso sui Cherubini,
mostrati in faccia  a Efraim, ridesta
la tua potenza e vieni.

O Redentore delle genti, vieni:
rivela al mondo il parto della Vergine,
ogni età della storia stupisca:
è questo un parto che si addice a Dio.

Non da seme virile,
ma per l'azione arcana dello Spirito
il Verbo di Dio si è fatto carne,
fiorito a noi come frutto di un grembo.

Il verginale corpo s’inturgida,
senza che il puro chiostro si disserri,
brillano le virtù come vessilli:
Dio nel suo tempio ha fissato dimora.

Esca da questo talamo nuziale,
aula regia di santo pudore,
il Forte Che sussiste in due nature
E sollecito compia il suo cammino.

A noi viene dal Padre
e al Padre fa ritorno;
si slancia fino agli inferi
e riguadagna la sede di Dio

Consostanziale e coeterno al Padre,
Dell’umiltà della carne rivèstiti:
con il tuo indefettibile vigore
Rinsalda in poi la corporea fiacchezza.

Già il tuo presepe rifulge e la notte
spira una luce nuova;
nessuna tenebra più la contamini
la rischiari perenne la fede.

Intende, qui regis Israel,
super cherubini qui sedes,
adpare Ephraem coram, excita
potentiam  tuam et veni.

Veni, redémptor géntium,
osténde partum Vírginis;
mirétur omne sæculum:
talis decet partus Deum.

Non ex viríli sémine,
sed mýstico spirámine”
“Verbum Dei factum est caro
fructúsque ventris flóruit.

Alvus tuméscit Vírginis,
claustrum pudóris pérmanet
vexílla virtútum micant,
versàtur in templo Deus.

Procédat e thálamo suo,
pudóris aula régia,
gémirnæ gigas substántiæ
álacris ut currat viam.

Egressus eius  a Patre, 
regressus eius ad Patrem, 
excursus usque  ad inferos, 
recursus ad sedem Dei.

Æquális aetérno Patri,
carnis tropæo cíngere,
infírma nostri córporis
virtúte firmans pérpeti.

Præsépe iam fulget tuum
luménque nox spirat novum,
quod nulla nox intérpolet
fidéque iugi lúceat.
Sant'Ambrogio, Veni Redemptor gentium (Traduzione di Giacomo e Inos Biffi) 
Maria gravida, Svevia superiore,  ca . 1520 

mercoledì 23 dicembre 2015

23 dicembre


O Emmanuel,
Rex et legifer noster, expectatio gentium,
et Salvator earum:
veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster. 


O Emmanuele,
nostro re e legislatore, speranza delle genti, e loro Salvatore: vieni e salvaci, Signore, nostro Dio. 

martedì 22 dicembre 2015

22 dicembre


O Rex Gentium,
et desideratus earum, lapisque angularis,
qui facis utraque unum: veni, et salva hominem, quem de limo formasti. 


O Re delle Genti,
da loro bramato,
e pietra angolare,
che riunisci tutti in uno: vieni, e salva l'uomo,
che hai plasmato dal fango. 

lunedì 21 dicembre 2015

21 dicembre


O Oriens,
splendor lucis aeternae, et sol justitiae:
veni, et illumina sedentes in tenebris,
et umbra mortis.


O (astro) Sorgente, splendore di luce eterna, e sole di giustizia:
vieni ed illumina
chi è nelle tenebre,
e nell'ombra della morte. 

domenica 20 dicembre 2015

20 dicembre


O Clavis David
et sceptrum domus Israël, qui aperis, et nemo claudit, claudis, et nemo aperuit: veni, et educ vinctum
de domo carceris, sedentem in tenebris,
et umbra mortis.


O Chiave di David,
e scettro della casa di Israele, che apri e nessuno chiude, chiudi e nessuno apre:
vieni e libera
lo schiavo dal carcere,
che è nelle tenebre,
e nell'ombra della morte. 

sabato 19 dicembre 2015

19 dicembre


O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum, quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare. 


O Radice di Jesse,
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano, e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi. 

venerdì 18 dicembre 2015

18 dicembre


O Adonai,
et dux domus Israël,
qui Moyse in igne flammae rubi apparuisti, et ei in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extento.


O Adonai,
e condottiero di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme, e sul Sinai gli donasti la legge: redimici col tuo braccio potente. 

giovedì 17 dicembre 2015

17 dicembre


O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodiisti, attingens a fine usque ad finem,
fortiter suaviterque disponens omnia: veni ad docendum nos viam prudentiae. 


O Sapienza,
che esci dalla bocca dell'Altissimo,
ed arrivi ai confini della terra,
e tutto disponi con dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della prudenza. 

un countdown medievale

Nella Chiesa tra poche ore comincia il tempo delle Antifone Maggiori o Antifone O  (17-23 dicembre)

Il testo latino, per gli uomini del Medioevo, appassionati di simboli, permetteva di costruire un conto alla rovescia:
se si prende l'iniziale della prima parola di ogni antifona (dopo la "o") nella versione latina,
si ottiene

S A R C O E


(Sapientia- Adonai - Radix - Clavis - Oriens - Rex - Emmanuel) 

Letto al contrario si ottiene "ero cras", cioè "sarò domani"