Passa attraverso l'uomo e arriverai a Dio. Per lui passi, a Lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a Lui. Se Egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: "Cerca la via". E' la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

sant'Agostino, Discorso 141

mercoledì 30 dicembre 2015

...et incarnatus est III

Un giorno chiesero a p. de Lubac [...]
perché la devozione mariana era tanto "in crisi".
«Perché stiamo riducendo il cristianesimo ad un'astrazione»
rispose il grande teologo
«e le astrazioni non hanno bisogno di essere portate nove mesi nel grembo di una donna per essere generate».
È [la devozione a] Maria
che impedisce di ridurre il cristianesimo a pura dottrina e a noiosa morale.
S. E. Mons. Carlo Card. Caffarra, Prefazione a: Francesco Ventorino, Luigi Giussani. La virtù della fede

lunedì 28 dicembre 2015

28 dicembre: i Santi Innocenti – martire, cioè testimone V

...ces innocents ont payé pour mon fils.
Pendant qu'ils gisaient sur le pavé des routes, sur le pavé des villes, sur le pavé des bourgs, 
Dans la poussière et dans la boue, moins considérés que des agneaux et des chevreaux et des cochonneaux, 
(Car les agneaux et les chevreaux et les cochonneaux Sont très considérés par le boucher et par le consommateur), 
Abandonnés sur les corps de leurs mères, Pendant ce temps-là mon fils fuyait. Il faut le dire. C'est donc, c'est une sorte de quiproquo. Il faut le dire. 
C'est un malentendu
Voulu, ce qui est grave. Il faut le dire.
Ils furent pris pour lui. Ils furent massacrés pour lui.
En son lieu. A sa place.
Non seulement à cause de lui, mais pour lui, comptant pour lui,
Le représentant pour ainsi dire. Étant substitués à lui. Étant comme lui. Presque étant (d'autres) luis. 

..questi innocenti hanno pagato per mio figlio.
Mentre loro giacevano sul selciato delle strade, sul selciato delle città, sul selciato dei paesi,
Nella polvere e nel fango, stimati meno di agnelli, capretti e porcellini,
(Perché agnelli, capretti e porcellini
sono molto stimati dal beccaio e dal consumatore),
Abbandonati sui corpi delle loro madri,
In quel tempo stesso mio Figlio fuggiva. Bisogna dirlo.
E’ dunque un specie di quiproquo. Bisogna dirlo.
E’ un malinteso.
Voluto. E questo è grave. Bisogna dirlo.
Essi furono presi per lui: Furono massacrati per lui. Invece di lui. Al suo posto. 

Non  soltanto a caos a di lui, ma per lui, contando per lui.
rappresentandolo  Per così dire. Sostituiti a lui. Essendo come lui. Quasi essendo (degli altri) lui. 
Charles Péguy, da: Il Mistero dei Santi Innocenti

sabato 26 dicembre 2015

26 dicembre: Santo Stefano – martire, cioè testimone IV

Considerate ancora una cosa alla quale forse non avete mai pensato.
Non soltanto nella festa di Natale celebriamo insieme la nascita di nostro    Signore e la sua morte:
ma nel giorno che segue noi celebriamo il martirio del suo primo martire, il beato Stefano.
È per caso, credete voi, che il giorno del primo martire segue immediatamente quello della nascita di Cristo ?
Assolutamente no.
Proprio come noi ci rallegriamo e ci rattristiamo insieme, per la nascita e la passione del nostro Signore,
così –  fatte le debite proporzioni – noi ci rallegriamo e rattristiamo insieme per la morte dei martiri.
Noi che ora ci rattristiamo per i peccati del mondo che li ha martirizzati
ci rallegriamo perché un’altra anima si annovera tra i santi in Paradiso, a gloria di Dio per la salvezza degli uomini.
T.S. Eliot, Assassino nella Cattedrale (traduzione di Tommaso Giglio e Raffaele La Capria)


Walters Ms. W.547, Innario armeno (1678) 

venerdì 25 dicembre 2015

Errata corrige

Per un deplorevole errore la traduzione italiana dello Stabat mater speciosa era incompleta.
Adesso ho rimediato all'errore.
Chiedo scusa!

http://stefaniaortelli.blogspot.ch/2015/12/25-dicembre-e-nato-e-nato-il-dio-che-ci.html

25 dicembre: è nato! è nato! il Dio che ci ha creato!

Forse non tutti sanno che, speculare rispetto allo Stabat Mater dolorosa, esiste anche uno Stabat Mater speciosa, risalente al XIII secolo ed attribuita anch'essa a Jacopone da Todi, che contempla il mistero della nascita del Salvatore.
Musicata anche da Franz Lizst nel 1872. Cliccare per ascoltare


Stava la Madre beata
Gioiosa presso il fieno
Dove giaceva il Piccolino.

La sua anima gioiosa
Lieta e fervente (d’amore)
Fu pervasa dal giubilo.

O quanto lieta e beata
Fu l’Immacolata
Madre dell’Unigenito.

Ella gioiva e sorrideva,
Esultava mentre guardava
Il suo glorioso Figlio .

Chi mai v’è che non gioisce
Nel vedere la Madre di Cristo
In tanta consolazione?

Chi non parteciperebbe alla sua  gioia,
contemplando la madre di Cristo
che gioca con il Figlio?

Per i peccati del suo popolo
Vide Cristo tra il bestiame,
Al  freddo.

Vide il suo dolce Nato
Vagire, adorato,
In una povera stalla.

Nato Cristo nella mangiatoia,
i cittadini del Cielo cantano lieti
Con immensa gioia.

Il vecchio e la ragazza
Stavano insieme senza parole
Con il cuore colmo di stupore.

Deh, o Madre, fonte dell’Amore,
Fammi sentire la forza dell’ardore,
Affinché io lo possa sentire insieme a te.

Fa che arda il mio cuore
Per l’amato Cristo Dio,
Perché possa compiacerlo.

Santa Madre, fa’ questo:
Introduci nel mio cuore
Le piaghe fissandole con forza.

Dividi con me le pene
Del tuo nato caduto dal cielo
Che ora si è degnato di nascere sul fieno.

Fammi veramente gioire con te,
Seguire il piccolo Gesù
Finché avrò vita..

In me vi sia il tuo ardore,
Fammi beneficiare del Piccolino
Per tutta la durata del mio esilio.

Vergine gloriosa fra le vergini
Non essere amara con me :
Fammi rapire il Bambino !

Fa che porti il bell’Infante,
Che nascendo vinse la morte
Per darci la vita.

Fammi saziare con te,
Inebriare del tuo Figlio,
Tripudiando.

Infiammato e acceso
Si stupisca ogni senso
Per un così gran commercio.

Fammi custodire dal tuo Figlio,
Proteggere dal Verbo di Dio,
Conservare nella grazia.

Quando il corpo morirà,
Fa’ che all’anima sia donata
La gloria del tuo Figlio. Amen


Originale latino:

STABAT Mater speciosa
iuxta faenum gaudiosa,
dum iacebat parvulus.

Cuius animam gaudentem 
laetabundam et ferventem 
pertransivit iubilus. 

O quam laeta et beata 
fuit illa immaculata, 
mater Unigeniti! 

Quae gaudebat et ridebat, 
exultabat, cum videbat 
nati partum inclyti. 

Quisquam est, qui non gauderet, 
Christi matrem si videret 
in tanto solatio? 

Quis non posset collaetari, 
Christi Matrem contemplari 
ludentem cum Filio?

Pro peccatis suae gentis
Christum vidit cum iumentis 
et algori subditum. 

Vidit suum dulcem Natum 
vagientem, adoratum, 
vili deversorio. 

Nato Christo in praesepe 
caeli cives canunt laete 
cum immenso gaudio. 

Stabat senex cum puella 
non cum verbo nec loquela 
stupescentes cordibus. 

Eia, Mater, fons amoris 
me sentire vim ardoris, 
fac, ut tecum sentiam. 

Fac, ut ardeat cor meum 
in amatum Christum Deum 
ut sibi complaceam. 

Sancta Mater, istud agas, 
prone introducas plagas 
cordi fixas valide. 

Tui Nati caelo lapsi, 
iam dignati faeno nasci, 
poenas mecum divide. 

Fac me vere congaudere, 
Iesulino cohaerere, 
donec ego vixero. 

In me sistat ardor tui, 
puerino fac me frui 
dum sum in exilio. 

Virgo virginum praeclara, 
mihi iam non sis amara, 
fac me parvum rapere. 

Fac, ut pulchrum infantem portem, 
qui nascendo vicit mortem, 
volens nos vitam tradere. 

Fac me tecum satiari, 
Nato me inebriari, 
stantem in tripudio. 

Inflammatus et accensus, 
obstupescit omnis sensus 
tali me commercio. 

Fac, me Nato custodiri, 
verbo Dei praemuniri 
conservari gratia. 

Quando corpus morietur, 
fac, ut animae donetur 
tui nati gloria. Amen. 




Dominikos Theotokpoulos, detto El Greco, Adotazione dei pastori (1612), Madrid, museo del Prado

giovedì 24 dicembre 2015

24 dicembre: Vigilia di Natale

Volgiti a noi, tu che guidi Israele,
assiso sui Cherubini,
mostrati in faccia  a Efraim, ridesta
la tua potenza e vieni.

O Redentore delle genti, vieni:
rivela al mondo il parto della Vergine,
ogni età della storia stupisca:
è questo un parto che si addice a Dio.

Non da seme virile,
ma per l'azione arcana dello Spirito
il Verbo di Dio si è fatto carne,
fiorito a noi come frutto di un grembo.

Il verginale corpo s’inturgida,
senza che il puro chiostro si disserri,
brillano le virtù come vessilli:
Dio nel suo tempio ha fissato dimora.

Esca da questo talamo nuziale,
aula regia di santo pudore,
il Forte Che sussiste in due nature
E sollecito compia il suo cammino.

A noi viene dal Padre
e al Padre fa ritorno;
si slancia fino agli inferi
e riguadagna la sede di Dio

Consostanziale e coeterno al Padre,
Dell’umiltà della carne rivèstiti:
con il tuo indefettibile vigore
Rinsalda in poi la corporea fiacchezza.

Già il tuo presepe rifulge e la notte
spira una luce nuova;
nessuna tenebra più la contamini
la rischiari perenne la fede.

Intende, qui regis Israel,
super cherubini qui sedes,
adpare Ephraem coram, excita
potentiam  tuam et veni.

Veni, redémptor géntium,
osténde partum Vírginis;
mirétur omne sæculum:
talis decet partus Deum.

Non ex viríli sémine,
sed mýstico spirámine”
“Verbum Dei factum est caro
fructúsque ventris flóruit.

Alvus tuméscit Vírginis,
claustrum pudóris pérmanet
vexílla virtútum micant,
versàtur in templo Deus.

Procédat e thálamo suo,
pudóris aula régia,
gémirnæ gigas substántiæ
álacris ut currat viam.

Egressus eius  a Patre, 
regressus eius ad Patrem, 
excursus usque  ad inferos, 
recursus ad sedem Dei.

Æquális aetérno Patri,
carnis tropæo cíngere,
infírma nostri córporis
virtúte firmans pérpeti.

Præsépe iam fulget tuum
luménque nox spirat novum,
quod nulla nox intérpolet
fidéque iugi lúceat.
Sant'Ambrogio, Veni Redemptor gentium (Traduzione di Giacomo e Inos Biffi) 
Maria gravida, Svevia superiore,  ca . 1520 

mercoledì 23 dicembre 2015

23 dicembre


O Emmanuel,
Rex et legifer noster, expectatio gentium,
et Salvator earum:
veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster. 


O Emmanuele,
nostro re e legislatore, speranza delle genti, e loro Salvatore: vieni e salvaci, Signore, nostro Dio. 

martedì 22 dicembre 2015

22 dicembre


O Rex Gentium,
et desideratus earum, lapisque angularis,
qui facis utraque unum: veni, et salva hominem, quem de limo formasti. 


O Re delle Genti,
da loro bramato,
e pietra angolare,
che riunisci tutti in uno: vieni, e salva l'uomo,
che hai plasmato dal fango. 

lunedì 21 dicembre 2015

21 dicembre


O Oriens,
splendor lucis aeternae, et sol justitiae:
veni, et illumina sedentes in tenebris,
et umbra mortis.


O (astro) Sorgente, splendore di luce eterna, e sole di giustizia:
vieni ed illumina
chi è nelle tenebre,
e nell'ombra della morte. 

domenica 20 dicembre 2015

20 dicembre


O Clavis David
et sceptrum domus Israël, qui aperis, et nemo claudit, claudis, et nemo aperuit: veni, et educ vinctum
de domo carceris, sedentem in tenebris,
et umbra mortis.


O Chiave di David,
e scettro della casa di Israele, che apri e nessuno chiude, chiudi e nessuno apre:
vieni e libera
lo schiavo dal carcere,
che è nelle tenebre,
e nell'ombra della morte. 

sabato 19 dicembre 2015

19 dicembre


O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum, quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare. 


O Radice di Jesse,
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano, e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi. 

venerdì 18 dicembre 2015

18 dicembre


O Adonai,
et dux domus Israël,
qui Moyse in igne flammae rubi apparuisti, et ei in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extento.


O Adonai,
e condottiero di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme, e sul Sinai gli donasti la legge: redimici col tuo braccio potente. 

giovedì 17 dicembre 2015

17 dicembre


O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodiisti, attingens a fine usque ad finem,
fortiter suaviterque disponens omnia: veni ad docendum nos viam prudentiae. 


O Sapienza,
che esci dalla bocca dell'Altissimo,
ed arrivi ai confini della terra,
e tutto disponi con dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della prudenza. 

un countdown medievale

Nella Chiesa tra poche ore comincia il tempo delle Antifone Maggiori o Antifone O  (17-23 dicembre)

Il testo latino, per gli uomini del Medioevo, appassionati di simboli, permetteva di costruire un conto alla rovescia:
se si prende l'iniziale della prima parola di ogni antifona (dopo la "o") nella versione latina,
si ottiene

S A R C O E


(Sapientia- Adonai - Radix - Clavis - Oriens - Rex - Emmanuel) 

Letto al contrario si ottiene "ero cras", cioè "sarò domani"

lunedì 16 novembre 2015

testimoniare la Speranza

En ces jours d’épreuve, chacun de ceux qui croient au Christ est appelé au témoignage de l’espérance pour lui-même et tous ceux qu’il essaie d’accompagner et de soulager. 

In questi giorni di prova, ogni credente in Cristo è chiamato a testimoniare la speranza per se stesso e per tutti coloro che cerca di accompagnare e confortare.

Card. André Vingt-Trois, S. Messa all'intenzione delle vittime degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi, dei loro cari e di tutta la Francia. Parigi, cattedrale di Notre-Dame, 15 novembre 2015
http://www.paris.catholique.fr/homelie-du-cardinal-andre-vingt-37982.html
La fede non mi stupisce 
Non è stupefacente
Risplendo talmente nella mia creazione.
Nel sole e nella luna e nelle stelle.
In tutte le mie creature 
[...] 

La carità, dice Dio, non mi sorprende.
non è stupefacente.
Queste povere creature sono così miserabili che a meno di avere un cuore di pietra, come potrebbero non avere me non potrebbero avere carità gli uni degli altri.
Conme  potrebbero non avere carità verso i loro fratelli.
[...]
E mio figlio ha avuto per loro una tale carità. 

Mio figlio loro fratello.
Una carità così grande.

Ma la speranza, dice Dio, ecco quello che mi stupisce.
Me stesso.
Questo è stupefacente. 

La foi, ça ne m'étonne pas.
Ça n'est pas étonnant.
J'éclate tellement dans ma création.
Dans le soleil et dans la lune et dans les étoiles.
Dans toutes mes créatures. [...] 

La charité, dit Dieu, ça ne m'étonne pas.
Ça n'est pas étonnant.
Ces pauvres créatures sont si malheureuses qu'à
moins d'avoir un cœur de pierre, comment n'auraient-elles point charité les unes des autres.
Comment n'auraient-ils point charité de leur frères.
[...]
Et mon fils a eu d'eux une telle charité.

Mon fils leur frère.
Une si grande charité.

Mais l'espérance, dit Dieu, voilà ce qui m'étonne.
Moi-même.
Ça c'est étonnant.

Charles Péguy, Le Porche du mystère de la deuxième vertu (it. Il portico del mistero della seconda virtù), 1912

domenica 1 novembre 2015

1º novembre: tutti i Santi — martire, cioè testimone - III

La palma è l'insegna de' martiri, ma non tutti i santi hanno avuto il martirio;
come tutti i santi portano le palme in mano?
Risponde S. Gregorio che tutti i santi sono stati martiri o di ferro o di pazienza;
e così poi soggiunge: Nos sine ferro martyres esse possumus, si patientiam custodimus [= noi possiamo essere martiri senza il ferro, se custodiamo la pazienza].
sant' Alfonso de' Liguori. Pratica di amar Gesù Cristo, capitolo  V

Jan e Hubert van Eyck, Adorazione dell'Agnello mistico (1426-1432), Gand, Cattedrale di San Bavone

sabato 31 ottobre 2015

Presenza reale — et incarnatus est II

Una volta, cinque o sei anni fa, alcuni amici mi hanno portato a cena da Mary McCarthy e dal marito, Mr Broadwater (…).
Lei è una Grande Intellettuale e aveva abbandonato la Chiesa all’età di 15 anni.
Arrivati alle otto, all’una io ancora non avevo aperto bocca; cosa potevo dire in una simile compagnia? (…).
Beh, verso l’alba si finì a parlare di Eucarestia, e ovviamente tutti si aspettavano che io, essendo cattolica, la difendessi.
La signora Broadwater disse che da piccola, quando prendeva l’ostia, pensava che fosse lo Spirito Santo, la persona “più portatile” della Trinità; ora invece la considerava un simbolo, intendendo un gran bel simbolo».
È a quel punto che, con voce tremante, ho detto: “Beh, se è un simbolo, che vada al diavolo”. 


 I was once, five or six years ago, taken by some friends to have dinner with Mary McCarthy and her husband, Mr. Broadwater. [...]
She departed the Church at the age of 15 and is a Big Intellectual.
We went at eight and at one, I hadn’t opened my mouth once, there being nothing for me in such company to say. [...]
Well, toward morning the conversation turned on the Eucharist, which I, being the Catholic, was obviously supposed to defend.
Mrs. Broadwater said when she was a child and received the Host, she thought of it as the Holy Ghost, He being the “most portable” person of the Trinity; now she thought of it as a symbol and implied that it was a pretty good one. I then said, in a very shaky voice, “Well, if it’s a symbol, to hell with it.”
Flannery O' Connor in una lettera ad A., 15. 12. 1955

mercoledì 2 settembre 2015

La probabilità di apprendere dal giornale una vicenda straordinaria è molto maggiore di quella di viverla personalmente;
in altre parole, oggi l'essenziale accade nell'astratto,
e l'irrilevante accade nella realtà.

Die Wahrscheinlichkeit, etwas Ungewöhnliches durch die Zeitung zu erfahren,
ist weit größer als die, es zu erleben; mit anderen Worten,
im Abstrakten ereignet sich heute das Wesentlichere,
und das Belanglosere im Wirklichen.
Robert Musil, Der Mann ohne Eigenschaften (it.: L'uomo senza qualità)
Che Dio si sia rivelato all'uomo in un modo più immediato,
in un modo più adeguato alla natura dell'uomo,
che Dio sia diventato uomo e si sia fatto conoscere così come ci conosciamo tra noi,
che questo sia avvenuto è certamente l'avviso,
la notizia più grossa che la storia dell'umanità possa ricordare.
don Luigi Giussani

martedì 25 agosto 2015

ragionevolezza — III

Confondere ragione con razionalismo è come confondere i polmoni con la polmonite.
Card. Giacomo Biffi (1928-2015)

domenica 23 agosto 2015

...semper gaudete* (1 Ts 5, 16) – II

Tiens, je vais te définir un peuple chrétien par son contraire.
Le contraire d’un peuple chrétien, c’est un peuple triste, un peuple de vieux. 
Tu me diras que la définition n’est pas trop théologique. 
D’accord. 
Mais elle a de quoi faire réfléchir les messieurs qui bâillent â la messe du dimanche. Bien sûr qu’ils bâillent ! 
Tu ne voudrais pas qu’en une malheureuse demi-heure par semaine, l’Église puisse leur apprendre la joie ! 
Et même s’ils savaient par cœur le catéchisme du Concile de Trente, ils n’en seraient probablement pas plus gais.

Ecco, ti definirò un popolo cristiano per mezzo del suo contrario.
Il contrario di un popolo cristiano è un popolo triste, un popolo di vecchi.
Mi dirai che la definizione non è troppo teologica.
D'accordo.
Ma ha di che far riflettere i signori che sbadigliano alla messa della domenica.
Certo che sbadigliano!
Non vorrai mica che in una una miserabile mezz'ora alla settimana la Chiesa possa insegnar loro la gioia!
E anche sapessero memoria il catechismo di del concilio di Trento, probabilmente non sarebbero più contenti.
Georges Bernanos, Le Journal d'un curé de campagne (it.: Diario di un curato di campagna)

* siate sempre lieti

mercoledì 19 agosto 2015

et incarnatus est...

Dice S. Francesco di Sales: 

«Che se per impossibile vi fosse una bontà infinita, 
cioè un Dio, 
a cui non appartenessimo in alcun modo 
e con cui non potessimo avere alcuna unione e comunicazione, 
noi certamente la stimeremmo più di noi stessi; 
onde potremmo aver desideri di poterla amare, 
ma non l'ameremmo».
citato da: sant'Alfonso Maria de' Liguori,  Pratica di amar Gesù Cristo, cap. XVI, 5

venerdì 14 agosto 2015

fratello Pergolesi*

Occorre soffrire perché la verità non si cristallizzi in dottrina, ma nasca dalla carne. 
Emmanuel Mounier 
Giovanni Battista Pergolesi compose lo Stabat Mater durante i suoi ultimi mesi di vita, prima di morire di tisi a ventisei anni, nel 1736.

http://youtu.be/xHQVtYzjLao

* cfr. Luigi Giussani: «Pergolesi è come un fratello che sostiene nel nostro cammino la fede comune, la memoria comune, la fedeltà comune alla Madre da cui l'avvenimento, ogni momento, parte per investire la nostra vita». (libretto allegato a:   Giovanni Battista Pergolesi: Stabat Mater, Lucia Valentini Terrani, Margaret Marshall, London Symphony Orchestra diretta da Claudio Abbado, Deutsche Grammophon, 1997)

giovedì 13 agosto 2015

heri et hodie et in saecula*

[Nel Santissimo Sacramento] egli sta come dietro un muro,
e di là ci guarda come per mezzo di stretti cancelli:
En ipse stat post parietem nostrum, respiciens per fenestras, prospiciens per cancellos
[Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra,
spia dalle inferriate] (Cant. II, 9).
Sì che noi non lo vediamo,
ma egli di là ci guarda,
ed ivi è realmente presente:
è presente per lasciarsi da noi possedere,
ma si nasconde per farsi da noi desiderare.
sant'Alfonso de'Liguori, Pratica di amar Gesù Cristo, cap. II

"curioso", XI sec. chiesa abbaziale di Conques (Francia)
* cfr. Eb 13, 8: Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!


sabato 1 agosto 2015

1º agosto: sant'Alfonso Maria de' Liguori (1696-1797)

...Ma quel che più fa stupire è che [Cristo] ben poteva salvarci senza morire e senza patire; 
ma no, si elesse una vita afflitta e disprezzata, 
ed una morte amara ed ignominiosa, sino a morire su d'una croce, patibolo infame destinato agli scellerati [...] 

Ma perchè, potendo redimerci senza patire, volle eleggersi la morte e morte di croce? 

Per dimostrarci l'amore che ci portava   [...] 

Ci amò e, perchè ci amava, si diede in mano de' dolori, dell'ignominie e della morte più penosa che abbia patito alcun uomo sovra la terra.
Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Pratica di amar Gesù Cristo, I, 7 


martedì 28 luglio 2015

in labore requies*

Domine Deus meus,
una spes mea,
exaudi me,
ne fatigatus nolim te quaerere,
sed quaeram faciem tuam semper ardenter.

Signore mio Dio,
mia unica speranza,
esaudiscimi
e fa’ sì che non cessi di cercarti per stanchezza,
ma cerchi sempre la tua faccia con ardore.

sant'Agostino, De Trinitate, XV, 28, 51

Bernardino di Betto detto il Pinturicchio, Sant'Agostino e il Bambino Gesù in riva al mare (1495-1496), Perugia, Galleria Nazionale Umbra
* nella fatica, riposo (dalla sequenza gregoriana Veni Sancte Spiritus)



mercoledì 8 luglio 2015

homo quidam habuit duos filios* (Lc 15, 11): apologia del fratello maggiore #teamfratellomaggiore 1

Un homme avait deux fils. Et moi, dit Dieu, j'ai deux races de saints.
J'ai ceux qui viennent des saints et ceux qui viennent des pénitents.
J'ai ceux qui sortent des saints et ceux qui sortent des pénitents.
J'ai ceux qui sortent des saints et ceux qui sortent des pécheurs.
Ce sont deux grandes écoles, dit Dieu, et j'ai placé mes fils dans l'une et dans l'autre.

Un uomo aveva due figli. E io, dice Dio, ho due razze di santi.
Ho quelli che vengono dai santi e quelli che vengono dai santi e quelli che vengono dai penitenti.
Ho quelli che escono dai santi e quelli che escono dai penitenti.
Ho quelli che escono dai santi e quelli che vengono dai peccatori.
Sono due grandi scuole, dice Dio, e ho messo i miei figli nell'una e nell'altra.

Charles Péguy
Sembra che, terminato il Mistero dei santi innocenti, Péguy abbia iniziato un quarto Mistero, dandogli il titolo di Mistero del Figliol Prodigo, abbandonandolo però dopo poche ore di lavoro.
Nel Vangelo (Lc 15, 11-32) la parabola dei due fratelli e del Padre misericordioso - più nota come parabola del Figliol prodigo - come è noto, si conclude con il dialogo tra il Padre ed il figlio maggiore, che, sdegnato e geloso, non vuole partecipare ai festeggiamenti in onore del fratello minore.
Lungi dal rimproverarlo, lo rassicura riguardo alla sua parte nei beni paterni.
Senza la partecipazione del figlio maggiore, la Sua gioia non avrebbe potuto essere completa.
A me piace pensare che il maggiore, commosso dall'attenzione del padre nei suoi confronti, sia andato alla festa e, come prima cosa, abbia abbracciato il fratello minore, desideroso di imitare l'abbraccio che aveva visto fare da suo Padre.


Sens (Francia), cattedrale St.-Étienne, Vetrata del Figliol prodigo (XIII sec.)













Particolare della stessa vetrata: il Padre torna a cercare il figlio maggiore e, prendendolo per mano, lo conduce alla festa in onore del minore, perduto e ritrovato. 
* un uomo aveva due figli…

lunedì 6 luglio 2015

Homo viator

La vita dell'uomo assomiglia a una trasferta, breve e piena di responsabilità.
Non possiamo considerarci a dimora fissa né caricarci di troppa roba.
Non è permessa una vita sottogamba, passarsela come in licenza.
Ci sono scadenze e somme da pagare.
E ciò non vale solo per te; nessuno è ospite o padrone, turista o residente della terra.
Siamo tutti in trasferta. 
Andrej Sinjavskij (Abram Terz), Pensieri improvvisi (1966). Traduzione italiana di Alberto Pescetto. Milano 1967 


domenica 5 luglio 2015

Non conformatevi! Mè syschematízesthe!* (Rm 12,2)

Di questa età superba,
Che di vote speranze si nutrica,
Vaga di ciance, e di virtù nemica;
Stolta, che l'util chiede,
E inutile la vita
Quindi più sempre divenir non vede;
Maggior mi sento [...].

Giacomo Leopardi, Il pensiero dominante, V. 59-65
* cfr. "E non vogliate conformarvi a questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, affinché possiate distinguere qual è la volontà di Dio, ciò che è bene, ciò che gli è gradito, ciò che è perfetto" (Rm 12,2). 
Non conformatevi! Mè syschematízesthe! 
Come è ben mostrata in questa parola la radice verbale e perenne: schema.
Josef Zverìna, Lettera ai cristiani d’Occidente (1970) (http://www.tracce.it/?id=266&id2=169&id_n=4846)

sabato 4 luglio 2015

A Dio spiacenti e a' nemici sui (Dante, Inferno, III, 63)

Fratelli, voi avete la presunzione di portare utilità al Regno di Dio assumendo quanto più possibile il saeculum, la sua vita, le sue parole, i suoi slogans, il suo modo di pensare.
Ma riflettete, vi prego, cosa significa accettare questa parola.
Forse significa che vi siete lentamente perduti in essa?
Purtroppo sembra che facciate proprio così.
È ormai difficile che vi ritroviamo e vi distinguiamo in questo vostro strano mondo.
Probabilmente vi riconosciamo ancora perché in questo processo andate per le lunghe, per il fatto che vi assimilate al mondo, adagio o in fretta, ma sempre in ritardo.
Josef Zverìna, Lettera ai cristiani di occidente (1970). Testo completo: http://www.tracce.it/?id=266&id2=169&id_n=4846



Il corvo superbo ed i pavoni, miniatura del XIV sec.

venerdì 3 luglio 2015

veritas liberabit vos* (Gv 8, 32)

Per me un dogma è solo una via d’accesso alla contemplazione
ed è strumento di libertà, 
non di costrizione.

For me a dogma is only a gateway to contemplation 
and is an instrument of freedom 
and not of restriction.
Flannery O'Connor
* La verità vi farà liberi

Non nobis, Domine, sed Nomini Tuo da gloriam.

“I'm nobody! Who are you?
Are you nobody, too?
Then there 's a pair of us — don't tell!
They 'd banish us, you know.

How dreary to be somebody!
How public, like a frog
To tell your name the livelong day
To an admiring bog!”

Emily Dickinson
Io sono Nessuno – e tu chi sei? 
Sei Nessuno anche tu?
Allora siamo in due – non dirlo,  

potrebbero spargere la voce!

Com’è pesante essere Qualcuno! 

Così volgare – come una rana
che gracida il tuo nome tutto il giorno 

ad un Pantano in estasi di lei!
(traduzione di Silvio Raffo)
* Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome da’ gloria 

lunedì 8 giugno 2015

mensuram bonam confersam et coagitatam et supereffluentem dabunt in sinum vestrum* (Lc 6, 38) – nova et vetera** VIII

Chi potrà mai parlare dell'amore all'uomo proprio di Cristo, traboccante di pace?
[Pseudo-]Dionigi l'Areopagita (V o VI sec.) 

O Mio Dio!
... 
[Lasciate] traboccare nella mia anima i fiotti di tenerezza infinita
Che sono racchiusi in voi.

Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo (1873-1897), Offerta di se stessa come vittima di Olocausto all'Amore Misericordioso del Buon Dio (Preghiera 6; testo completo, in francese: http://www.archives-carmel-lisieux.fr/carmel/index.php/pri-6)
Signore,

Datemi la mia razione quotidiana di amore e misuratemela molto generosamente,
a causa degli altri :
affinché io vada, satollo, verso coloro che non vi amano,
e mi insultano;
così che io dica:questa è la sua liberalità.
Perché questi non sono i doni del suo cuore,
ma solo le briciole spazzate della sua mensa; 
ed ecco quel che resta nella scodella del servo indegno e sazio. 
Oscar V. Milosz, Miguel Mañara, VI  (traduzione italiana di Mimmi Cassola)

*  una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo

**  cose nuove e cose antiche: Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52)

domenica 31 maggio 2015

Solennità della Santissima Trinità – sic dilexit* II

...vides Trinitatem, si caritatem vides

...vedi la Trinità, se vedi la carità
sant'Agostino, De Trinitate, lib. VIII
Dominikos Theotokpoulos, detto El Greco, La Trinità (Trono di Grazia), 1577, Madrid, Prado 

 * Cfr. Gv 3, 16: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (sic enim dilexit Daus mundum ut Filium suum unigenitum daret ut omnis qu credit in eum non pereat sed habeat vitram aeternam)

venerdì 22 maggio 2015

Il Signore faccia di noi un sacrificio perenne a Lui gradito - nova et vetera* VII

...Offriamo ogni giorno a Dio noi stessi e tutte le nostre attività.
Facciamo come le parole stesse ci suggeriscono.
Con le nostre sofferenze imitiamo le sofferenze, cioè la passione, di Cristo.
Con il nostro sangue onoriamo il sangue di Cristo.
Saliamo anche noi di buon animo sulla sua croce.
Dolci sono infatti i suoi chiodi, benché duri.
san Gregorio Nazianzeno (IV sec.)

O Mio Dio!
... rimanete in me come nel tabernacolo,
Non allontanatevi mai dalla vostra piccola Ostia…
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo (1873-1897), Offerta di se stessa come vittima di Olocausto all'Amore Misericordioso del Buon Dio (Preghiera 6; testo completo, in francese: http://www.archives-carmel-lisieux.fr/carmel/index.php/pri-6)

Cosa significa "partecipare alla liturgia"?
Significa entrare pienamente nella preghiera di Cristo. [...]
si tratta di entrare nella preghiera di Gesù,
di immolarsi con lui,
di essere in un certo senso transustanziati
E diventare noi stessi ostie viventi, sante, gradite a Dio.
Cardinal Robert Sarah (*1945), Intervista a L'Homme Nouveau, 9 aprile 2015 http://www.hommenouveau.fr/1209/religion/dieu-ou-rien---grand-entretien-avec-le-cardinal-robert-sarah.htm. Mia traduzione dal francese. 

 cose nuove e cose antiche: Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52)

giovedì 14 maggio 2015

martire, cioè testimone - II

Anche noi dunque, 
circondati da tale moltitudine di testimoni, 
avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, 
corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, 
tenendo fisso lo sguardo su Gesù, 
colui che dà origine alla fede 
e la porta a compimento. 
Eb 12, 1-2 
L'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, [...] 
o se ascolta i maestri 
lo fa perché sono dei testimoni. 
beato Paolo VI 

mercoledì 13 maggio 2015

martire, cioè testimone - I

Il martire, in effetti, è il più genuino testimone della verità sull'esistenza. Egli sa di avere trovato nell'incontro con Gesù Cristo la verità sulla sua vita e niente e nessuno potrà mai strappargli questa certezza.
San Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio, 32

Jan e Hubert van Eyck, Adorazione dell'Agnello mistico (1426-1432), Gand, Cattedrale di San Bavone

venerdì 1 maggio 2015

sic dilexit*


Dominikos Theotokopoulos detto El Greco, Cristo porta la croce (1577-87), New York, Metropolitan Museum of Art
"E noi siamo capaci di lasciarlo per altro amore questo Cristo che si inoltra nella morte per salvarci dal male, cioè affinché noi cambiamo, perché il Padre eterno rigeneri in noi quello che il delitto della dimenticanza ha surclassato! Quest’uomo che si avventa sulla croce per brandirla, per abbracciarla, per inchiodarvisi sopra, per morire, una cosa con quel legno, «lasceremolo noi per altro amore»? Si svena quell’Uomo per noi e noi dobbiamo lasciarlo per altro amore?"
don Luigi Giussani
* Cfr. Gv 3, 16: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (sic enim dilexit Daus mundum ut Filium suum unigenitum daret ut omnis qu credit in eum non pereat sed habeat vitram aeternam)

giovedì 9 aprile 2015

mit brennender Sorge

Il sacro tempo della Quaresima e di Pasqua, che predica raccoglimento e penitenza e fa rivolgere più che mai lo sguardo del cristiano alla Croce, ma insieme anche allo splendore del Risorto,
sia per tutti e per ciascuno di voi un’occasione che saluterete con gioia e sfrutterete con ardore, per riempire tutto l’animo dello spirito eroico, paziente e vittorioso che si irradia dalla croce di Cristo.
Allora i nemici di Cristo — di ciò siamo sicuri — che vaneggiano sulla scomparsa della Chiesa, riconosceranno che troppo presto hanno giubilato e troppo presto hanno voluto seppellirla.
Allora verrà il giorno, in cui invece dei prematuri inni di trionfo dei nemici di Cristo, 
si eleverà al Cielo dai cuori e dalle labbra dei fedeli il "Te Deum" della liberazione: un "Te Deum" di ringraziamento all’Altissimo, 
un "Te Deum" di giubilo [...],
e si accingerà, 
in lotta contro i rinnegatori e i distruttori dell’Occidente cristiano, 
in armonia con tutti gli uomini ben pensanti delle altre nazioni,
a compiere la missione che i piani dell’Eterno gli hanno assegnato.
Pio XI, Enciclica Mit brennender Sorge [= con viva ansia] sulla situazione della Chiesa nel Reich germanico (dato in Vaticano, nella Domenica di Passione, 14 Marzo 1937), X


Mosul (Iraq), sui muri la lettera Nun, iniziale di Nassarah, la parola usata per i seguaci di Gesù (estate 2014)

Garissa (Kenya), 5.4.2015: in una chiesa si prega per le vittime della strage al campus del 2 aprile

martedì 7 aprile 2015

pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis* (Gv 14, 27) - II

Le piaghe di Gesù sono scandalo per la fede,
ma sono anche la verifica della fede.
Per questo nel corpo di Cristo risorto le piaghe non scompaiono, rimangono, perché quelle piaghe sono il segno permanente dell’amore di Dio per noi,
e sono indispensabili per credere in Dio. 

Non per credere che Dio esiste, ma per credere che Dio è amore, misericordia, fedeltà.
San Pietro, riprendendo Isaia, scrive ai cristiani:
«Dalle sue piaghe siete stati guariti» (1 Pt 2,24; cfr Is 53,5).
Papa Francesco, Omelia della Santa Messa di canonizzazione din Giovannii XXIII e Giovanni Paolo II, 27. 4. 2014

El Greco, Resurrezione di Cristo (1596-1600), Madrid, Museo del Prado

* Vi lascio la pace, vi do la mia pace (Gv, 14, 2)

venerdì 3 aprile 2015

Venerdì Santo - nova et vetera* VI


Dominikos Theotokpoulos, detto El Greco, Cristo in croce con Sua Madre, la Maddalena e san Giovanni Evangelista (ca. 1588), Atene, Galleria Nazionale
Fac ut ardeat cor meum
in amando Christum Deum,
ut sibi complaceam.

Sancta Mater, istud agas,
crucifixi fige plagas
cordi meo valide.

Tui Nati vulnerati
tam dignati pro me pati
poenas mecum divide.

Fac me vere tecum flere
crucifixo condolere
donec ego vixero.


Fa’ che il mio cuore arda
di amore per Cristo,
che gli sia di consolazione.

Santa Madre, questo ti chiedo:
pianta fisse nel mio cuore
le piaghe del Crocefisso.

Dividi con me le pene del tuo Figlio tormentato
Lui che per me
ha accettato di patire.

Fa’ che possa davvero piangere con te,
e assimilarmi nel dolore del Crocefisso
finché vivrò.
Jacopone da Todi, Stabat Mater
Ho chiesto a Lui per me un’unica cosa: che mi tenga in Croce con Lui.”
Perché l’amicizia è una tal cosa che lascia irrequieti al pensiero di essere diversi dall’amico:
bisogna essere il più possibile uguali, identici: uniti ed impastati insieme,
aderenti l’uno all’altro così come la luce aderisce ai contorni delle cose: 
e se Lui è in Croce, tutto l’orgoglio mio deve consistere nel sentirmi come Lui
Luigi Giussani a Angelo Majo, 1946

giovedì 2 aprile 2015

Il rinnegamento di Pietro ‑ nova et vetera* V

Negavit primo Petrus et non flevit, quia non respexerat Dominus.
egavit secundo: non flevit, quia adhuc non respexerat Dominus.
Negavit et tertio: respexit Iesus et ille amarissime flevit.
Respice, Domine Iesu, ut sciamus nostrum deflere peccatum.
Unde etiam lapsus sanctorum utilis.
Nihil mihi nocuit quod negavit Petrus,
profuit quod emendavit.

Pietro negò per la prima volta, e non pianse, perché il Signore non lo guardava.
Negò una seconda volta, e non pianse, perché, ancora, il Signore non lo guardava.
Negò per la terza volta, Gesù lo guardò, e pianse amaramente.
Guardaci, Signore Gesù, affinché possiamo piangere il nostro peccato e lavare il delitto!
Questo episodio mostra che anche la caduta dei santi è utile: il rinnegamento di Pietro non mi nocque per nulla, invece mi giovò il suo pentimento.

sant'Ambrogio di Milano, Esposizione del Vangelo secondo Luca, X, 89
Ricordiamoci chi era Pietro per l’uomo Gesù, colui al quale avrebbe affidato la sua Chiesa, la roccia della costruzione che avrebbe garantito la Sua presenza nel mondo;
e riflettiamo sul fatto che Egli accetta Pietro com’è, lo aveva già accettato prima di vivere quei penosi momenti.
Conoscendoli in anticipo, lo accetta, e lo rigenera.
«Allora il Signore, voltandosi, guardò Pietro».
Lo guarda e lo costringe a prendere coscienza della sua Presenza.
A ricordarsi.
«E Pietro si ricordò...».
Luigi Giussani, Alla ricerca del volto umano 

cose nuove e cose antiche: Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52)

Rembrandt, Il rinnegamento di Pietro (1660), Amsterdam, Rijksmuseum





















A Bamberg è conservato il “coltello con cui Simon Pietro tagliò l’orecchio a Malco”.

Non sorprenderà nessuno sapere che si tratta di un manufatto del nono secolo.

Eppure desta ammirazione la certezza degli uomini medievali, che non mettevano in dubbio che è esistito un vero coltello, con cui Pietro ha mozzato un orecchio, la notte dell’arresto di Gesù.

Perché 

"Gesù Cristo […] non è venuto per dirci frivolezze, […]
non ha fatto il viaggio di venire sulla terra, […]
(E stava così bene là dove era.)[…]
Non ha fatto il viaggio di scendere sulla terra
Per venire a contarci indovinelli
E barzellette" 
(Charles Péguy). 


Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.
Gv 18, 10
Ma Gesù intervenne dicendo: "Lasciate! Basta così!". E, toccandogli l'orecchio, lo guarì.
Lc 22, 51
…Signore, aggiustami l'orecchio, come a Malco, così che io possa ascoltarTi!


mercoledì 1 aprile 2015

Ti saluto o Croce Santa ‑ nova et vetera* IV

O crux, ave, spes única!
hoc passiónis témpore
piis adáuge grátiam
reísque dele crímina.

Ave, o croce, unica speranza,
in questo tempo di passione
accresci ai fedeli la grazia,
ottieni alle genti la pace. 


dall'inno Vexilla regis prodeunt di san Venanzio Fortunato, VI sec.



“Ti salutiamo, Croce santa, nostra unica speranza!”

Così la Chiesa ci fa dire nel tempo di passione dedicato alla contemplazione delle amare sofferenze di Nostro Signore Gesù Cristo. […]

Contempla il Signore che pende davanti a te sul legno, perché è stato obbediente fino alla morte di Croce.
Egli venne nel mondo non per fare la sua volontà, ma quella del Padre. […]

Di fronte a te il Redentore pende dalla Croce spogliato e nudo, perché ha scelto la povertà. […]

Il mondo è in fiamme […], ma al di sopra di tutte le fiamme si erge la Croce che non può essere bruciata. 
La Croce è la via che dalla terra conduce al Cielo.
Chi l’abbraccia con fede, amore, speranza viene portato in alto, fino al seno della Trinità.

Il mondo è in fiamme: desideri spegnerle?
Contempla la Croce: dal Cuore aperto sgorga il sangue del Redentore, sangue capace di spegnere anche le fiamme dell’inferno. […]

Attraverso la potenza della Croce puoi essere presente su tutti i luoghi del dolore, dovunque ti porta la tua compassionevole carità, quella carità che attingi dal Cuore Divino e che ti rende capace di spargere ovunque il suo preziosissimo sangue per lenire, salvare, redimere.

Gli occhi del Crocifisso ti fissano interrogandoti, interpellandoti.
Vuoi stringere di nuovo con ogni serietà l’alleanza con Lui?
Quale sarà la tua risposta? “Signore, dove andare? Tu solo hai parole di vita”.

Ave Crux, Spes unica!

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), 14 settembre 1941, Festa dell’Esaltazione della Croce
* cose nuove e cose antiche: Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52)

infirmi accincti sunt robore* (I Sam, 2, 4)

Guarda, Dio onnipotente, l'umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa' che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio.
orazione del lunedì della settimana Santa

* i deboli si sono rivestiti di vigore (I Sam, 2, 4)

lunedì 30 marzo 2015

duc in altum! (Lc 5,4)

“La montagna di Ulisse è sempre più precisa, davanti al mio sguardo. E, grazie a Lui, so che non è “folle volo”. “Volo” sarebbe grottesca pretesa, se non fosse, coscientemente, metafora. “Volo” a colpi, come gallina e tacchino: – ma non mi importa. Importa l’anelito nella direzione esatta” 

Don Luigi Giussani in una lettera ad Angelo Majo, 21.8.1954




domenica 29 marzo 2015

Charles Péguy: una testimonianza attualissima di appartenenza alla Chiesa

Lo scomunicato non è affatto fuori dalla Chiesa, […]. 
Egli è al contrario come un testimone perpetuo, 
come un testimone eterno 
(temporalmente, eternamente eterno), 
come un testimone che mantiene se stesso […].
Ma anche al limite, anche lui lo scomunicato, 
egli è ancora, egli è anche piazzato come un testimone, 
solo come un testimone esterno. 
Ma non sono affatto (sempre) quelli che testimoniano di meno. 
Non è più estraneo al cristianesimo, al contrario, questo esiliato non è più estraneo alla vostra città […]. 
Che formidabile testimone, al contrario, benché testimone geograficamente esteriore.

Charles Péguy (1873-1914), Da Dialogo della storia con l’anima carnale (o Véronique

Péguy, convertitosi dopo il suo matrimonio, soltanto civile, e senza avere fatto battezzare i figli (tranne, forse, in punto di morte). 

Disse di lui il teologo Hans Urs von Balthasar (1905-1988): “Non si è mai parlato così cristiano”.


Ecce Homo (Gv 19, 5)

- Quid est veritas?

Est vir qui adest.

Gesù non risponde alla domanda di Pilato "Che cos'è la verità?" (in latino: "quid est veritas?" Gv 18, 38). 
Qualcuno (sant'Agostino?) però ha scoperto che la frase è l'anagramma perfetto di "est vir qui adest": "è l'uomo (qui) presente".


Caravaggio, Ecce Homo, Genova, Galleria di Palazzo Bianco 

Cerco un uomo…


Jacob Jordaens (1593-1678), Diogene con la lanterna, alla ricerca di un uomo (1642)

Has the Church failed mankind, or has mankind failed the Church?


È l'umanità che ha abbandonato la Chiesa, o è la Chiesa che ha abbandonato l'umanità?
T. S. Eliot, Choruses from "The Rock" (it. Cori da "La Rocca"), VII