Passa attraverso l'uomo e arriverai a Dio. Per lui passi, a Lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a Lui. Se Egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: "Cerca la via". E' la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina.

sant'Agostino, Discorso 141

giovedì 24 maggio 2018

Dio risponde all’SOS: si è fatto uomo – nova et vetera* XII

Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". 
E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: "Che cosa cercate?".
Gli risposero: "Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?".
Disse loro: "Venite e vedrete". ¨Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia" - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. 

Gv I, 35-42
Stuant Johánnes gomono éin      mit sinen júngoron zuein,
gisáh er gangan thárasun      then selben drúhtines sun:
Wás iz ouh giwáro    gótes drut ther máro
ther gote ríhta filu frám      sine wéga sos iz zám.
Er fíngar sinan thénita,      then júngoron sar tho zélita,
joh sár in tho giságeta      thia sálida in thar gáganta
“Séhet”, quad er, “hérasun,      war geit ther drúhtines sun;
sin lámp thaz er io méinta,      ther wízzod ouh bizeinta.
Oba tház thie liuti nérita     joh húngeres biwérita,
irretit thiz mit wórton    thia wórolt fon then súnton.”
Thiu wórt sie sar intfíangun      joh after ímo giangun;
er kérta sih sar wídar zín, quad:     “guate man, waz skel iz sín?”
Spráchun sie tho zi imo sar:    “tar zellen wir thir wár,
wir woltun wízan in giwís,     war thu émmizigen biruwis.”
“Ih dúan es”, quad er,     “rédina, inti óug iu mino solida
joh iuih únfarholan dúan     állan minan suásduam.”
So sie tho thára quamun,      thaz héimingi gisahun,
sie nuzzun thera héimwisti      then dág tho mit gilústi.
Théro zueio ánder     was Pétruse gilanger,
brúader sin gimúater;      nu ist gótes thegan guoter.
Imo ílt er sar gísagen thaz,     want er mo líobosto was;
thaz ér ni wurti héilo     (thero frumono) ádeilo.
“Éigun”, quad er, “liobo man,   thia fruma uns fúntan filu fram 

(wízun ouh theiz wár ist),     selbon drúhtinan Krist!
Bruader, zéllu ich thir wár,      ni móht ich mih intháben sar,
nih hera giílti zi thír,     thaz thú thara gíangis mit mir;
Taz íh tih thes gibéitti,     thara zi ímo leitti,
taz thu gisáhis thén man;     er scal thir líchen filu fram.“


Giovanni stava tra gli uomini, solo, con due dei suoi discepoli,
quando vide il Figlio di Dio passare di lì.
Il famoso discepolo di Dio prestava attenzione a questo,
orientava a Dio la sua vita, come è giusto.
Lo indicò con il dito, e subito lo raccontò ai discepoli,
immediatamente disse loro, che la loro salvezza stava passando da lì.
“Vedete”, disse, “veramente il Figlio di Dio sta camminando qui,
il Suo Agnello, a cui ha pensato das sempre, di cui ha parlato anche la Legge.
Accadrà così, che salverà la gente e la preserverà dalla fame.
Con le sue parole libererà il mondo dal peccato.
Non appena ebbero udito queste parole cominciarono a seguirLo;
subito Lui si voltò verso di loro, disse:
“Brava gente, cosa c’è?”
Immediatamente Gli dissero: “Maestro, davvero te lo diciamo:
vogliamo sapere con certezza dove abiti”.
“Ve lo dirò, e vi mostrerò la mia casa,
non vi terrò nascosta nessuna delle mie dimore.”
Così si recarono lì e videro la casa.
Trascorsero la giornata nella gioia.
Uno dei due era imparentato con Pietro:
era il suo bel fratello, ora è un buon discepolo di Dio.
[Andrea] corre subito verso di lui per dirglielo […].
Gli dice: “Carissimo, abbiamo trovato la salvezza tra noi […]:
il Signore Cristo in persona! 

Fratello, non potevo soffermarmi senza prima correre da te,
così che tu possa venire con me da Lui; 
per questo sto aspettando di portarti da Lui, 
affinché tu stesso possa conoscerLo:
ti piacerà tantissimo. 

Otfrid di Weissenburg (monaco nonché il primo scrittore di lingua tedesca di cui si conosce il nome), Liber Evangelioum, fine IX sec. 
E Giovanni, come afferrato dallo spirito profetico, grida: 
«Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo». 
I suoi ascoltatori sono probabilmente avvezzi a sentirlo esplodere in frasi non sempre comprensibili, e l’accettano perché: «È il profeta», ma non vi prestano una grande attenzione. 
Qualcuno invece resta colpito da quel grido e da quello sguardo fisso su una persona. Sono due che venivano da lontano, due pescatori della Galilea, che erano lì attentissimi, come due provinciali in città, a tutto quanto accadeva. 
Ebbene quei due, accorgendosi di chi Giovanni Battista stava guardando nel pronunciare quella frase, lo seguono. 
«Gesù si voltò e vide che lo seguivano, allora disse: "Che cosa volete?". 
Essi gli dissero: "Dove stai di casa, Rabbi?". Gesù rispose: "Venite a vedere". 
Quei due andarono, videro dove Gesù abitava e rimasero con lui fino a sera. 
Erano circa le quattro del pomeriggio.» 
È suggestiva l’illogicità con cui si nota che i due rimasero con lui fino a sera e poi, senza dir nulla, si ritorna all’ora in cui sono entrati in rapporto con lui: le quattro del pomeriggio.
Uno dei due si chiamava Andrea. 

Incontra suo fratello Simone e gli dice: «Abbiamo trovato il Messia». 
Bene: due persone vanno a casa di uno sconosciuto, vi trascorrono mezza giornata e non ci viene detto né che cosa hanno fatto né che cosa hanno detto. 
Quello che sappiamo è che uno dei due, tornato a casa, dice al fratello: «Abbiamo trovato il Messia». 
C’è una inaudita naturalezza in questo racconto. 
Luigi Giussani (1922-2005),  All’origine della pretesa cristiana (cap. IV)













Rembrandt (attribuito a), Battesimo di Gesù (ca. 1660), Dresda, Gabinetto delle incisioni
* cose nuove e cose antiche: Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13, 52)

solitudine e compagnia

Just a castaway
An island lost at sea
Another lonely day
With no one here but me
More loneliness
Than any man could bear
Rescue me before
I fall into despair

I’ll send an SOS to the world (2x)
I hope that someone gets my (3x)
Message in a bottle, yeah (2x)


A year has passed since
I wrote my note
But I should have known
this right from the start
Only hope can keep me together
Love can mend your life
But love can break your heart

I’ll send an SOS to the world (2x)
I hope that someone gets my (3x)
Message in a bottle, yeah (2x)


Walked out this morning
Don’t believe what I saw
A hundred billion bottles
Washed up on the shore
Seems I’m not alone at being alone
A hundred billion castaways
Looking for a home

I’ll send an SOS to the world (2x)
I hope that someone gets my (3x)
Message in a bottle, yeah (2x)


Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.

Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.
Sending out an SOS.

The Police, Message in a bottle (in: Reggatta de Blanc, 1979)
https://youtu.be/MbXWrmQW-OE

Traduzione

Solamente un naufrago / Un’atollo sperduto nell’oceano / Un ulteriore solitario giorno / Con nessuno qui eccetto me / Più isolamento / Di quanto un altro uomo possa sopportare / Soccorretemi prima /che crolli nella buia disperazione

Invierò un SOS al mondo (2x) / Spero che qualcuno riceva il mio (3x) / Messaggio in bottiglia, sì (2x) 
Un anno è passato / da quando ho scritto il mio messaggio / Ma avrei dovuto conoscere / quest’esito sin dall’inizio / Solo la speranza può farmi rimanere intero / L’amore può rammendare la tua esistenza / Ma l’amore può spezzare il tuo cuore

Invierò un SOS al mondo (2x) / Spero che qualcuno riceva il mio (3x) / Messaggio in bottiglia, sì (2x)
Stamattina ho fatto una passeggiata / Non credevo ai miei occhi: / Cento miliardi di bottiglie / Portate dalle onde a riva / Sembra ch’io non sia il solo a sentirmi solo /Cento miliardi di naufraghi / In cerca di una patria

Invierò un SOS al mondo (2x) / Spero che qualcuno riceva il mio (3x) / Messaggio in bottiglia, sì (2x)
Spedisco un SOS. /Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS.

Spedisco un SOS. /Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS. / Spedisco un SOS.







…la religione è sì ciò che l’uomo fa nella sua solitudine, ma è anche ciò in cui scopre la sua essenziale compagnia. 

Tale compagnia è poi più originale della solitudine, in quanto quella struttura di domanda non è generata da un mio volere, mi è data. 

Perciò prima della solitudine sta la compagnia, che abbraccia la mia solitudine, per cui essa non è più vera solitudine, ma grido di richiamo alla compagnia nascosta.

Luigi Giussani, Il senso religioso, capitolo quinto